Siria, fuga da Aleppo conquistata dai jihadisti: scatta l'evacuazione degli italiani
Caos in Siria. Le forze curdo-siriane sono dispiegate nell’aeroporto internazionale di Aleppo e nelle zone di Nubl e Al-Zahraa, nei sobborghi nordoccidentali della città. È quanto si legge sul sito web dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, che riferisce degli sviluppi a seguito al ritiro di forze di Damasco e milizie filoiraniane. I ribelli controllano più della metà di Aleppo. Le forze armate siriane riconoscono l'avanzata dei gruppi armati, capeggiati da Hayat Tahrir al-Sham. Sull'intera area è stato imposto il coprifuoco. Il ministero della Difesa ammette che nei giorni scorsi i gruppi armati, "sostenuti da centinaia di terroristi stranieri", hanno lanciato un attacco contro le città di Aleppo e Idlib e parlano di "battaglie feroci" in attesa di "rinforzi".
Il Medio Oriente ribolle ancora: assalto dei ribelli ad Aleppo, Assad trema
Decine di soldati, fedeli a Bashar al-Assad, sono caduti nell'offensiva. "Durante i combattimenti decine di unità delle nostre forze armate sono state uccise e altre ferite - afferma il ministero -. Il gran numero di terroristi e i molteplici fronti hanno portato le nostre forze armate ad attuare un'operazione di ridispiegamento destinata a rafforzare le linee di difesa per assorbire l'attacco, tutelare le vite di civili e militari e preparare un contrattacco".
L'invasione dei ribelli continua nonostante i ventitré raid aerei effettuati da ieri dal regime di Assad e dalla Russia, che ha bombardato la seconda città della Siria per tutta la notte. Gli scontri sono iniziati mercoledì, e il bilancio provvisorio è sui 300 morti, di cui una ventina di civili. È la prima volta dal 2016 che i ribelli che si oppongono al regime di Bashar al-Assad, sostenuto anche dalla Russia, sono entrati ad Aleppo.
I ribelli jihadisti controllano Aleppo: issata la bandiera della "Siria libera"
Le Nazioni Unite hanno avviato un'evacuazione da Aleppo verso Damasco, un primo convoglio di auto è già in viaggio con a bordo anche alcuni italiani a bordo. Altri mezzi Onu sono in attesa. "Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo. L’Ambasciata dell’Italia in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali", scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. "Per ogni emergenza - aggiunge il ministro contattare l’Ambasciata al +963992550555 o l’Unità di Crisi al +390636225".