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Israele, "rischia anche Roma": prima il Colosseo e poi la Torre Eiffel sotto attacco

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Luigi Garbato
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«Fermare l’Iran ora, prima che sia troppo tardi». È il messaggio rilanciato su X dal ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che dopo aver postato due giorni fa una foto del Colosseo minacciato da missili iraniani, stavolta ha scelto Parigi e la Tour Eiffel. Nel post, il capo della diplomazia dello Stato ebraico ha richiamato il segretario di Stato americano Antony Blinken, e gli omologhi di Francia, Italia, Germania e Regno Unito. «Non credo che l’Iran, che pure commette errori gravi, come dare droni alla Russia, dare droni e armi agli Hezbollah, dare droni e forse armi anche agli Houthi, però non credo che ci sia l’ipotesi di un attacco all’Occidente». A dirlo è stato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la foto postata su X dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz con dei missili lanciati sul Colosseo. «Dobbiamo anche evitare di creare il panico, fermo restando che noi siamo amici di Israele e il diritto di Israele a esistere è un diritto che non può essere messo in discussione», ha aggiunto.

 

 

E ancora: «Noi non siamo in questo momento sotto tiro, non abbiamo neanche segnali di attentati di gruppi organizzati: ci può essere qualche lupo solitario che si autoradicalizza, magari qualcuno che è stato in carcere, ma le nostre forze dell’ordine vigilano, la nostra intelligence pure, con una grande attività di prevenzione. Ricordo che sono stati arrestati qualche settimana fa tre presunti terroristi a L’Aquila quindi le nostre forze dell’ordine lavorano molto bene. Ho grande fiducia in loro e nei servizi segreti». Intanto non si fermano i raid di Israele. È salito infatti a 22 il bilancio delle vittime degli attacchi sulla Striscia di Gaza. Fra questi 18 sono bambini, hanno detto funzionari sanitari palestinesi. Il primo attacco ha ucciso un uomo, sua moglie e il loro bambino di 3 anni, secondo l’ospedale kuwaitiano, che ha ricevuto i corpi. La donna era incinta e i medici sono riusciti a salvare il bambino, ha detto l’ospedale. Secondo i registri ospedalieri, il secondo attacco ha ucciso 17 bambini e due donne, tutti appartenenti alla stessa famiglia. Hamas ha inoltre condannato l’approvazione da parte della Camera degli Stati Uniti di oltre 17 miliardi di dollari in nuovi aiuti militari a Israele.

 

 

«Questo sostegno, che viola il diritto internazionale, è una licenza e un via libera al governo estremista sionista per continuare la brutale aggressione contro il nostro popolo», ha affermato Hamas. Perla prima volta, invece, unità delle forze di Difesa israeliane potrebbero essere oggetto di sanzioni statunitensi per presunte violazioni dei diritti umani ai danni dei palestinesi della Cisgiordania. La notizia - diffusa in un primo momento come indiscrezione e che trova sempre maggiori conferme - ha provocato l’immediata reazione delle autorità israeliane, a partire dal premier Benjamin Netanyahu, per il quale si tratta del «massimo dell’assurdità» e di «un basso livello morale». Secondo quanto riportato da media israeliani, i funzionari del Dipartimento di Stato americano hanno confermato che sono in preparazione sanzioni contro il battaglione Netzah Yehuda dell’Idf, accusato di gravi violazioni.

 

 

La decisione potrebbe non essere una scelta isolata: secondo quanto rivela il quotidiano «Hàaretz» che cita fonti dell’amministrazione Biden, gli Stati Uniti starebbero prendendo in considerazione l’adozione di misure anche contro altre unità militari e di polizia israeliane. Le sanzioni verrebbero imposte in base alla legge Leahy del 1997, e proibirebbero il trasferimento di aiuti militari americani all’unità escludendo i soldati e gli ufficiali dagli addestramenti con le forze armate statunitensi o dai programmi che ricevono finanziamenti statunitensi. La notizia di possibili misure punitive contro il battaglione Netzah Yehuda fa seguito alla dichiarazione del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che venerdì ha dichiarato di aver preso «decisioni» sulla scia delle nootizie relative a presunte violazioni da parte di Israele della legge Leahy.

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