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Mosca, l'Isis mostra i video dell'orrore. Razzo russo scatena l'allarme Nato

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Il grido "Allahu Akbar" nel pieno dell’attacco, tra spari e corpi in terra, a ribadire la matrice dell’attentato al Crocus City Hall, vicino Mosca. In un nuovo video pubblicato online, lo Stato Islamico ha messo ancora una volta la firma sulla strage, costata la vita a oltre 130 persone, stando gli agli ultimi aggiornamenti delle autorità russe, e 180 feriti, la maggior parte dei quali ricoverati in ospedale. Tre rivendicazioni in altrettanti giorni, quasi a contraddire la versione di Mosca che continua vedere ombre ucraine dietro il massacro.

 

Nel Paese, che ha vissuto una giornata di lutto nazionale voluta da Vladimir Putin, la paura di nuovi attentati resta viva. A San Pietroburgo il centro commerciale London Mall è stato evacuato dopo un allarme bomba per la possibile presenza di un ordigno all’interno della struttura. La polizia è arrivata in zona, isolandola. Gli Stati Uniti avevano avvertito, settimane fa, sulla possibilità di attacchi in Russia, sostenendo di aver condiviso le informazioni con le autorità locali. Ma l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov ha chiarito di non aver ricevuto alcuna «notifica o messaggio in anticipo» da cui emergesse il pericolo di un imminente attentato a Mosca. «Abbiamo prestato attenzione a questo, ma non ho avuto contatti né con la Casa Bianca né con il Dipartimento di Stato su questo tema», ha spiegato Antonov.

 

La minaccia jihadista, in ogni caso, non sembra scalfire i sospetti russi su un presunto ruolo ucraino nel massacro. Mentre le indagini proseguono, Mosca ha lanciato un pesante attacco con missili e droni che hanno preso di mira almeno otto regioni nell’ovest, nel centro, nel sud e nel nord dell’Ucraina. Su Kiev, la capitale, le forze di difesa sostengono di aver abbattuto non meno di 10 razzi russi, mentre altri missili hanno preso di mira Leopoli. Il raid è stato condotto con l’ausilio di 14 bombardieri strategici Tu-95MS decollati dall’aeroporto russo ’Olenya'. Uno dei razzi a lungo raggio impiegati nell’operazione ha violato lo spazio aereo polacco, innalzando nuovamente la tensione con un Paese membro della Nato. Non è la prima volta che accade dall’inizio della guerra e in conseguenza di bombardamenti massicci sull’Ucraina. Il ministero polacco egli Esteri ha quindi annunciato che intende chiedere chiarimenti a Mosca «in relazione ad un’altra violazione dello spazio aereo del paese». Varsavia ha poi esortato la Russia «a fermare gli attacchi aerei terroristici contro gli abitanti e il territorio dell’Ucraina» a «porre fine alla guerra» e ad «affrontare i problemi interni del suo Paese».

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