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Mar Rosso, gli Houthi non indietreggiano su Gaza: "Sostegno stabile e incessante"

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Al conflitto in Medio Oriente si è sommata la serie di attacchi che gli Houthi stanno sferrando nel Mar Rosso. La libertà della navigazione è l'obiettivo perseguito dall'Occidente. La missione Aspides, a carattere esclusivamente difensivo e il cui comando operativo è stato affidato all'Italia, durerà un anno. Ma i ribelli yemeniti non hanno intenzione di indietreggiare. Il loro portavoce ha oggi sottolineato che la loro posizione riguardo al sostegno a Gaza è stabile e incessante. Lo ha sottolineato l’agenzia iraniana Irna. Mohammad Abdul Salam ha annunciato questa posizione sul suo account Telegram, sottolineando che il sostegno dello Yemen a Gaza continuerà fino alla cessazione dei raid israeliani, alla rottura dell’assedio e alla consegna degli aiuti umanitari in tutta la Striscia di Gaza. Il portavoce ha continuato affermando che lo Yemen non si ritirerà mai dalla sua posizione rispetto al sostegno alla nazione palestinese.

 

 

Abdul Salam ha inoltre sottolineato che il sostegno alla Palestina è un dovere religioso, umano e morale; quindi, ci si aspetta che tutti i musulmani e le persone amanti della libertà aiutino i residenti di Gaza. Le forze armate yemenite hanno svolto "un ruolo chiave nel fermare i trasporti verso il regime israeliano nel Mar Rosso e nello stretto di Bab al-Mandab per costringere il regime ad accettare la fine della guerra genocida in corso contro Gaza". L’Italia, invece, "non è assolutamente in guerra" contro il gruppo yemenita Ansar Allah, ma è determinata a proteggere il traffico mercantile italiano nel Mar Rosso con la missione difensiva europea Aspides. Lo ha assicurato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno nell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. "Noi siamo contro la guerra, proteggere il traffico marittimo non significa essere in guerra", ha detto il ministro, ricordando che "il 40 per cento del traffico mercantile italiano passa attraverso il Canale Suez e il Mar Rosso, e l’export rappresenta il 40 per cento del nostro Prodotto interno lordo: abbiamo il diritto e il dovere di difendere la nostra economia e le nostre esportazioni". Con Aspides, ha aggiunto il titolare della Farnesina, "in caso di attacco via cielo o via mare c’è una pronta reazione di tipo militare: così come abbiamo abbattuto tre droni siamo pronti ad abbattere anche altri mezzi offensivi e a difenderci da attacchi marittimi". 

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