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Mar Rosso, "chiazza di petrolio" e disastro ambientale: Houthi nel mirino

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Un attacco dei ribelli yemeniti Houthi, che ha colpito una nave britannica battente bandiera del Belize, ha causato una chiazza di petrolio di 29 chilometri. Lo ha reso noto Comando centrale statunitense (Centcom), che ha anche avvertito del pericolo di una fuoriuscita di fertilizzanti dalla nave. La nave ha subito danni significativi che hanno portato alla chiazza di petrolio, ha dichiarato il Centcom, avvertendo che il carico della nave "potrebbe riversarsi nel Mar Rosso e peggiorare questo disastro ambientale". La Rubymar, una nave cargo registrata nel Regno Unito e gestita dal Libano, è stata attaccata il 18 febbraio mentre navigava attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb che collega il Mar Rosso e il Golfo di Aden.

 

 

Il raid ha costretto l’equipaggio ad abbandonare la nave, che era diretta in Bulgaria dopo essere partita da Khorfakkan, negli Emirati Arabi Uniti e che trasportava più di 41.000 tonnellate di fertilizzante. "Gli Houthi continuano a dimostrare di non tenere conto dell’impatto regionale dei loro attacchi indiscriminati, minacciando l’industria della pesca, le comunità costiere e le importazioni di prodotti alimentari", ha aggiunto il Centcom. L’Associated Press, basandosi sulle immagini satellitari della Planet Labs PBC dell’imbarcazione colpita, aveva riferito già martedì che la nave stava perdendo petrolio nel Mar Rosso.

 

 

L’attacco alla Rubymar rappresenta il danno più significativo mai inflitto a una nave commerciale da quando gli Houthi hanno iniziato a sparare sulle navi a novembre come forma do rappresaglia contro l’offensiva israeliana a Gaza. Gli attacchi degli Houthi hanno spinto alcune compagnie di navigazione ad allungare la rotta intorno all’Africa meridionale per evitare il Mar Rosso, dove normalmente transita circa il 12 per cento del commercio marittimo globale. 

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