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Navalny, giallo sul corpo e sulle cause della morte: “Non è all'obitorio”

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I misteri sul destino di Alexey Navalny continuano anche dopo la morte. La portavoce del dissidente russo, Kira Yarmish, ha affermato che il corpo dell’oppositore di Vladimir Putin non è all’obitorio di Salekhard, come era stato indicato dalle autorità della colonia penale dove era detenuto e dove ha trovato la morte. “L’avvocato e la madre di Alexey sono arrivati all’obitorio di Salekhard. L’obitorio è chiuso, nonostante le rassicurazioni della colonia penale sul fatto che sia funzionante e che il corpo di Navalny si trovi lì. L’avvocato ha chiamato il numero di telefono sulla porta. Gli è stato detto che era la settima persona a chiamare oggi. Non c’è il corpo di Alexei nell’obitorio”.

 

 

Ma non è finita qui. Sempre su X (ex Twitter) la portavoce aggiunge altri dettagli: “A un altro degli avvocati di Navalny, che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard, è stato detto che ‘la causa della morte di Alexey non è stata ancora stabilita ed è stato effettuato un nuovo esame istologico’. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana. È evidente che mentono e fanno di tutto per evitare di consegnare il corpo”. Sui social c’è da registrare l’intervento di Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anti corruzione, che ha commentato le notizie sulle cause della morte, che in un primo momento era stata un “coagulo sanguigno”, poi “una sindrome della morte improvvisa” e infine la retromarcia totale: “L’embolia si è rivelata una bugia. Non restituiscono il corpo di Navalny perché la causa della morte non è ancora stata stabilita. Quando questa mattina l’avvocato e la madre di Alexey sono arrivati ​​alla colonia penale, è stato detto loro che la causa della morte di Navalny è stata una sindrome della morte improvvisa”.

 

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