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Usa rispondono all'attacco alla base in Iraq: "Questione presa sul serio"

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"Verso le 18.30 (ora di Baghdad), il 20 gennaio, diversi missili balistici e razzi sono stati lanciati da militanti sostenuti dall'Iran nell'Iraq occidentale contro la base aerea di al-Assad. La maggior parte dei missili sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea, mentre altri hanno avuto un impatto sulla base. Sono in corso le valutazioni dei danni. Un certo numero di membri del personale statunitense è sottoposto a valutazione per lesioni cerebrali", ha scritto il Centcom, il Comando centrale delle forze Usa. Secondo la piattaforma mediatica irachena "Sabareen news", vicina all'Iran, si tratterebbe "del più grande attacco in termini di numero di missili dall'inizio delle operazioni" della cosiddetta Resistenza islamica dell'Iraq, un'alleanza di gruppi armati sciiti iracheni sostenuti da Teheran. Ora, è arrivata la risposta degli Stati Uniti. 

 

 

Gli Usa hanno dichiarato che risponderanno all'attacco con missili balistici contro una base che ospita truppe americane in Iraq. Il vice-consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jon Finer, ha spiegato ad Abc News che l’uso dei missili balistici “rappresenta una vera minaccia. Potete essere certi che stiamo prendendo la questione estremamente sul serio”.  Intanto, a Gaza, è terminato quello che è stato definito il blackout più lungo dall'inizio della guerra in Medio Oriente. A renderlo noto è stato il sito di monitoraggio Internet Netblocks spiegando che l'ultimo blackout, il nono dal 7 ottobre, è durato più di una settimana. "La rete è tornata nel sud e nel centro di Gaza, ed è operativa nel nord. Ciò riguarda la comunicazione di telefonia mobile e Internet", ha spiegato alla Cnn Fares Samer, capo del fornitore di telecomunicazioni palestinese Ooredoo.

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