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Giappone, allerta tsunami "in gran parte superata ma...": cosa può accadere

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È in gran parte superata quell’allerta tsunami che aveva spinto migliaia di giapponesi a lasciare le loro abitazioni sulla costa occidentale del Paese, dopo che un forte terremoto di magnitudo 7,5 ha colpito la zona, ma le autorità avvisano che nelle prossime ore si potranno verificare nuove scosse. Le immagini diffuse sui social network hanno mostrato auto e case a Ishikawa che tremavano violentemente e persone terrorizzate rannicchiate nei negozi e nelle stazioni ferroviarie, oltre a crolli e grandi crepe sul terreno e sugli edifici. Il terremoto, percepito anche a Tokyo che dista circa 300 chilometri dall’epicentro, ha provocato danni e anche qualche vittima, anche se il bilancio è ancora incerto e oscilla fra i due e i sei morti. Numerosissime sono state le richieste di intervento, e difficoltosi i soccorsi a causa delle strade bloccate; 33 mila famiglie sono rimaste a lungo senza energia elettrica. Anche durante le ore precedenti al sisma principale, in tutto il Giappone si erano percepite decine di scosse superiori a magnitudo 3,2; dopo la scossa più forte, il primo ministro Fumio Kishida ha invitato le persone nelle zone di pericolo a «evacuare il prima possibile» su un terreno più elevato.

 

 

«Ci rendiamo conto che la vostra casa, le vostre cose sono tutte preziose per voi, ma le vostre vite sono importanti sopra ogni altra cosa! Correte sul terreno più alto possibile», ha detto un presentatore televisivo. Onde di oltre un metro di altezza si sono verificate soprattutto nel porto di Wajima, dove si è verificato anche un grande incendio, e nell’isola settentrionale di Hokkaido, ma sono state molto inferiori rispetto alle previsioni dell’Agenzia meteorologica giapponese che aveva inizialmente emesso un avviso di «grande tsunami», ovvero onde fino a cinque metri; successivamente l’allarme è stato declassato a 3 metri ma le onde sono state ancora più contenute. Anche il Centro di allerta tsunami del Pacifico degli Stati Uniti ha dichiarato, circa quattro ore dopo il forte terremoto, che il pericolo tsunami era «in gran parte passato», ma la JMA ha avvisato che ci potranno essere nuove scosse a breve. Il ministro della Difesa Minoru Kihara ha dichiarato che 1.000 militari si stanno preparando a recarsi nella regione, mentre altri 8.500 sono in attesa di ordini. Circa 20 aerei militari sono stati inviati per rilevare i danni.

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