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Mar rosso, dagli Usa la coalizione anti-Houthi. I ribelli minacciano: "Ogni 12 ore..."

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"Anche se l’America riuscisse a mobilitare il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno, finché non si fermeranno i crimini di genocidio a Gaza e non si consentirà a cibo, medicine e carburante di arrivare alla popolazione assediata". È quanto ha scritto Mohammed al-Bukhaiti, alto funzionario Houthi, in un post sul social X. "Non importa quanto ci costerà", ha aggiunto, riferendosi agli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso. Ma non è tutto. Le forze filo-iraniane, per supportare Gaza, hanno rilanciato. "Nel Mar Rosso è possibile fare operazioni" contro le navi in transito "ogni 12 ore". Lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce dei ribelli yemeniti houthi Mohammed Abdul Salam. "Prendiamo di mira solo le navi destinate in Israele", ha affermato Salam, che ha elogiato "le compagnie che hanno annunciato di aver sospeso le spedizioni verso i porti israeliani".  

 

 

Le azioni dei ribelli sono iniziate con lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. La motivazione? Supportare Gaza. Gli attacchi sono stati condannati dall’Ue ma anche dagli Stati Uniti, che ieri hanno annunciato una coalizione di 10 nazioni contro gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Tra gli altri, anche Gran Bretagna, Francia, Italia e Bahrein aderiranno all' "iniziativa di sicurezza multinazionale" per garantire la sicurezza delle navi commerciali. Come sottolineato dal segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, "i Paesi che cercano di sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione devono unirsi per affrontare la sfida posta da questo attore non statale".  

 

 

"Durante il colloquio con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti è stato affermata l'importanza del principio di libera navigazione, valutato l'impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull'economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime". Così si è espresso il ministro della Difesa Guido Crosetto, a seguito del video collegamento con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin.

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