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Spagna, 100mila in piazza contro l'accordo tra Sanchez e catalani per l'amnistia

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Il Parlamento spagnolo voterà giovedì per confermare il nuovo governo del primo ministro Pedro Sanchez, che si è assicurato il sostegno dei partiti separatisti catalani. I dibattiti parlamentari inizieranno mercoledì alle 11.00, con il voto di fiducia previsto giovedì, ha dichiarato la presidente della Camera Francina Armengol. In cambio dei voti dei separatisti catalani, Sanchez ha accettato una controversa amnistia per le persone coinvolte nel fallito tentativo di secessione del 2017. Intanto continuano le manifestazioni nei capoluoghi di tutte le province del Paese. Si sono uniti anche Vox e il piccolo partito centrista Ciudadanos (Cittadini), di orientamento liberale.

Oltre centomila persone hanno manifestato ieri in Spagna contro la prevista amnistia per i separatisti catalani. L’amnistia è stata promessa dal primo ministro ad interim Pedro Sánchez a due partiti separatisti catalani, per assicurarsi il loro sostegno per un altro mandato di quattro anni, che dovrebbe essere confermato nei prossimi giorni. I partecipanti alla più grande manifestazione di Madrid brandivano cartelli con le scritte «No all’amnistia, sì alla Costituzione» e «Sánchez traditore». I rappresentanti del più grande partito di opposizione, il Partito Popolare, di orientamento conservatore (Pp), hanno sostenuto che la democrazia in Spagna è in pericolo. Per il leader del Pp Alberto Núñez Feijóo, le proteste continueranno fino a quando non saranno indette nuove elezioni. Gli organizzatori stimano in 500mila il numero dei partecipanti alle manifestazioni solo a Madrid, mentre il governo ha parlato di 80mila. Non sono allo stato disponibili dati per l’intero Paese.

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