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Sottomarino Titan, spunta il rapporto che inchioda OceanGate: "Lo scafo..."

Il sottomarino Titan, secondo le ultime ricostruzioni imploso nelle acque dell'Oceano Atlantico, continua a essere oggetto di accurate analisi. Dopo le concitate ricerche, durate più di una settimana e finite con il ripescaggio dei resti del relitto e non solo, ora spunta il rapporto che mette in evidenza quanto fosse pericoloso raggiungere i fondali e fare visita al celebre transatlantico Titanic. Il documento fatto circolare dal New York Times apre un nuovo capitolo del giallo che ha scosso il mondo intero.

 

  

 

Il sommergibile che avrebbe dovuto trasportare passeggeri benestanti verso i fondali dell'Oceano Atlantico per osservare i resti del relitto del Titanic non era sicuro affatto. Questo è quanto emerge dall'ultimo rapporto diffuso dal New York Times. Immergersi a quasi 4mila metri di profondità per visitare da vicino il gigante dei mari, affondato dopo lo scontro con un iceberg, è riuscito poche volte alla OceanGate. Ogni volta, infatti, sarebbero stati riscontrati seri problemi durante l'inabissamento del natante. Nulla del triste epilogo sarebbe stato imprevedibile, quindi.

 

 

Il motivo? La sua struttura. La forma allungata del piccolo sommergibile e le ripetute sollecitazioni subite dallo scafo nel corso degli anni potrebbero aver favorito l'implosione del mezzo. Dopo ogni immersione lo scafo avrebbe riportato delle crepe ben visibili che, secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense, sarebbero state coperte e tenute nascoste. Fessura dopo fessura, infatti, era inevitabile che la catastrofe, prima o poi, si verificasse. Nonostante ciò, la OceanGate continua a promuovere le future spedizioni alla modica cifra di 250mila dollari. Nella sezione del sito ufficiale relativa alle esplorazioni, non c’è alcuna traccia dell’implosione che ha strappato la vita ai cinque passeggeri a bordo e distrutto il sommergibile. Anzi, a proposito della spedizione 2023, sul sito è riportata la scritta "attualmente in corso".