guerra in ucraina

Ucraina, Wagner in trappola a Bakhmut: "I russi hanno minato le vie d'uscita"

I vertici russi vogliono far fare la fine del topo ai mercenari del gruppo Wagner? Nel continuo scambio di accuse con i vertici militari russi, il capo della milizia che combatte in Ucraina, Yevgeny Prigozhin, denuncia che il ministero della Difesa do Mosca  di voler intrappolare i suoi soldati minando le vie di uscita di Bakhmut. "Poco prima di partire, abbiamo rilevato attività sospette lungo il nostro percorso di uscita. Abbiamo cominciato e abbiamo trovato una decina di luoghi in cui erano stati collocati vari ordigni esplosivi, che vanno da centinaia di mine anticarro a tonnellate di esplosivi plastici".

 

  

A seminare le trappole esplosive, secondo Prigozhin, "erano rappresentanti del ministero della Difesa". "E quando gli viene chiesto perchè lo hanno fatto, puntano il dito verso l’alto", ha aggiunto, con chiaro riferimento alla leadership russa. Il cuoco di Putin, come viene chiamato Prigozhin, ha anche annunciato che quasi tutte le sue unità hanno lasciato la città di Bakhmut, conquistata dopo diversi mesi di combattimenti contro le forze ucraine, e lasciato le posizioni recuperate all’esercito russo. Il ruolo di Wagner nella guerra è sempre più controverso. Da una parte la vicinanza del falco Prigozhin al presidente Vladimir Putin, dall'altra gli attacchi a Sergej Shoigu, ministro della Difesa, che resta al suo posto. 

 

Intanto la tanto attesa controffensiva dell'Ucraina per riconquistare il territorio occupato dalla Russia è ancora negli annunci, anche se il  presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista al Wall Street Journal registrata a Odessa afferma che è "pronta". Tuttavia Zelensky ha comunque temperato il suo ottimismo avvertendo che potrebbe volerci tempo e che l’operazione potrebbe essere molto costosa in termini di vite umane. "Crediamo fermamente che ce la faremo", ha detto. Ma poi ha aggiunto: "Non so quanto tempo ci vorrà. A essere onesti, può andare in tanti modi completamente diversi. Ma lo faremo, e siamo pronti".