onorificenze

Bufera su Boris Johnson: vuole il titolo nobiliare per padre, moglie e sorella

Valanga di critiche sull’ex premier britannico Boris Johnson, che nella sua lunghissima lista protocollare presentata al momento delle dimissioni ha inserito i nomi di ben 100 personalità a cui assegnare un titolo nobiliare, tra cui il padre, Stanley, la moglie e la sorella. Oltre ad aver chiesto per ben tre famigliari il prestigio dell’accesso alla categoria dei pari, che comprende i titoli di duca, marchese, conte, visconte e barone. Secondo il Times si tratta della lista più lunga mai compilata da un premier uscente, contro i 60 di Theresa May e i 62 di David Cameron. L’elenco degli onori stilato da Johnson è attualmente al vaglio dell’ufficio di gabinetto e sta alimentando preoccupazione tra i funzionari e presumibilmente anche nel premier in carica, Rishi Sunak, sia per la sua lunghezza che per alcuni dei nomi inclusi. Non si sono fatte attendere le accuse nei confronti di BoJo - rimasto in carica dal 2019 al 2022 - che «scredita il sistema degli onori». Un suo portavoce ha semplicemente risposto al Times che «sugli onori non ci pronunciamo».

 

  

 

Non contento di aver inserito il nome del padre, l’ex premier conservatore ha pensato bene di far premiare anche la moglie, Carrie Johnson, 34 anni, madre dei suoi due figli, e la sorella, Rachel Johnson. Quando era in carica, ha fatto di suo fratello, Jo Johnson, un pari. Per il leader laburista, Keir Starmer, l’idea che Stanley Johnson fosse nominato cavaliere è «ridicola». Nel commentare l’elenco dei ‘premiati’ Starmer ha valutato che «è un classico per un uomo come Johnson. Voglio dire, penso che il pubblico penserà che sia assolutamente oltraggioso. L’idea di un ex primo ministro che conferisce onori a suo padre per servizi a cosa?». Secondo Wes Streeting, segretario alla Salute, così facendo Johnson ha «screditato il sistema dei pari, screditato la carica di primo ministro», sottolineando che «Stanley Johnson ha molto di cui rispondere, in realtà». 

 

 

Secondo altre indiscrezioni circolate sui tabloid britannici, tra quelli in fila per i titoli nobiliari ci sono l’ex segretario alla cultura Nadine Dorries, l’ex direttore del Daily Mail Paul Dacre. Ne potrebbe usufruire anche Ross Kempsell, 30 anni, che in precedenza ha lavorato per la stazione TalkTV di Rupert Murdoch come redattore politico, e successivamente è entrato all’ufficio centrale dei conservatori e per Johnson, oltre a Charlotte Owen, una delle ex assistenti dell’ex primo ministro, una 20enne. Quando era al n. 10 di Downing Street, oltre ad aver fatto entrare il fratello nella categoria dei Lord, BoJo ha fatto la stessa mossa anche per due suoi amici intimi, l’ex deputato conservatore Zac Goldsmith e il proprietario del giornale Evgeny Lebedev. Ora il nome di Stanley Johnson fa polemica, essendo particolarmente controverso date le accuse emerse sul suo comportamento. Nel 2021, la deputata Tory Caroline Nokes e una giornalista hanno pubblicamente accusato l’ex eurodeputato di averle palpate alla conferenza del partito conservatore, nel 2003, e di aver fatto commenti volgari.