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Ucraina, l'Ambasciata russa: "Catturati i missili italiani Milan". Il risvolto drammatico

Giada Oricchio
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Il governo di Kiev chiede i carri armati e gli Stati Uniti rispondono sì a una maggiore potenza di fuoco. Quando siamo ormai giunti al 330esimo giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e a centinaia di milioni di dollari di aiuti, gli USA non si tirano indietro e rilanciano: garantiranno al paese aggredito e martoriato una “maggiore potenza di fuoco per riprendere il pieno controllo della Crimea”. Lo riporta il New York Times che cita fonti dell'amministrazione Biden.

Oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e ha aumentato il pressing sugli alleati Nato per avere i blindati. Mykhailo Podolyak, consigliere dell’ufficio di presidenza, ha fatto sapere al mondo tramite un messaggio sul social Twitter: “La vera leadership consiste nel dare l’esempio, non nel guardare gli altri. Non ci sono tabù. Da Washington a Londra, da Parigi a Varsavia, si dice una cosa: l’Ucraina ha bisogno di carri armati; i tank sono la chiave per porre fine alla guerra in modo appropriato. È ora di smettere di tremare davanti a Putin e di fare il passo finale”.  

Dall’Ucraina all’Italia: la Federazione russa torna a pungere il Bel Paese per essersi schierato senza tentennamenti con Kiev. L’ambasciata russa in Italia ha rilasciato un post provocatorio su Facebook: “I missili anticarro ‘Milan’ di fabbricazione italiana, catturati al nemico, aiutano i difensori della Repubblica popolare di Donetsk a combattere i neonazisti ucraini. Almeno quest'arma è in buone mani”. La diplomazia di Mosca è al lavoro anche su un altro fronte, quello della propaganda: “Secondo i dati dell'Europol, molte armi della Nato, fornite al regime di Kiev, finiscono sul mercato nero e vengono rivendute alle organizzazioni criminali in Europa e altrove”.

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