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Spare, Harry rivela il il retroscena su Meghan e il principe Andrea. Cosa non torna

Giada Oricchio
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A marzo 2021, la Regina Elisabetta rispose con un comunicato all’intervista di Harry e Meghan a Oprah Winfrey in cui accusarono la Royal family di una serie di nefandezze, compreso il razzismo (curiosamente nel memoriale non se ne parla più). Sua Maestà fece scrivere: “i ricordi possono variare”. Mai parole furono più profetiche a leggere la biografia del duca di Sussex.

Il libro, dall’invidiabile prosa, è un frullatore di vittimismo, verità, trauma irrisolti, bugie, distorsioni dei fatti, messa alla berlina dei familiari (facendo finta di non farlo), indulgenza verso sé stesso e falsa comprensione per gli altri, ricostruzioni fantasiose e cinematografiche, autoassoluzione e rivelazioni meschine e irrispettose. Ad esempio quelle verso le ex fidanzate o verso Meghan (era indispensabile dire che aveva vomitato con la testa nel gabinetto, mentre lui le teneva i capelli e lei esprimeva tutto il suo imbarazzo?). Confessioni annegate in un fiume di alcool, funghi allucinogeni, sostanze psichedeliche e cocaina, come ammette lui stesso.

Rovistando fra i panni sporchi dei Windsor, Harry racconta di aver “googlato Meghan”, ma “speravo che lei non facesse altrettanto”. Successivamente aveva avuto la prova che l’ex attrice, assidua frequentatrice di Londra, aveva internet sempre rotto e conosceva meglio le poche battute del suo personaggio nella serie Suits che i membri e le storie della monarchia inglese.

Harry cita un episodio in particolare. Ottobre 2016. Iniziano le presentazioni in famiglia. Prima tappa: Royal Lodge, l’abitazione di Sarah Ferguson, madre di Eugenie, cugina preferita di Harry e già amica di Meghan. Nota bene: il padre è Andrea, duca di York, figlio prediletto di Elisabetta II. Il destino vuole che nell’abitazione ci fosse proprio la Regina (“aveva fatto una capatina”). Una coincidenza incredibile. Meghan riesce a fare un bell’inchino (“sai come si fa?”, “credo di sì”, quindi nella docuserie per Netflix ha mentito quando ha detto di non saperlo fare, nda) e Harry riporta che è stato un incontro “piacevole”.

Poi scrive (pag. 384): “Dopo 20 minuti, la nonna annunciò che doveva andare. Mio zio Andrea, che sedeva accanto a lei tenendole la borsa, cominciò ad accompagnarla fuori. (…). Fecero tutti i complimenti a Meg per il suo inchino, così bello! Così profondo!”. Ed ecco il passaggio surreale: “Dopo un momento, Meg mi fece qualche domanda sull’assistente della Regina. Le chiesi di chi stesse parlando, ‘di quell’uomo che le teneva la borsa. Quell’uomo che l’ha accompagnata alla porta’. Quello non era il suo assistente. ‘E chi era?’ Il suo secondogenito maschio. Andrea”. Conclusione: “Decisamente non ci aveva cercato su internet”.

Dunque, secondo la versione del principe Harry, Meghan era andata a conoscere i genitori di Eugenie senza avere la minima idea che il padre fosse il famigerato Andrea, l’uomo dalla vita costellata di scandali, compreso il caso Epstein, il finanziere americano accusato di sfruttamento della prostituzione minorile. Strano. Il nome del principe fu pubblicato sui giornali americani già nel 2015, Buckingham Palace negò ufficialmente ogni coinvolgimento. A seguire saltò fuori la foto in cui il duca di York era abbracciato a una delle vittime, Virginia Giuffrè. È realistico che una 35enne attrice americana, istruita e amante della lettura (Harry lo ripete più volte) non conoscesse il volto di Andrea, per di più legato a una vicenda Usa e che nemmeno il futuro marito l’avesse “brieffata” in merito? 

In un’intervista rilasciata ieri a “The Telegraph”, il duca di Sussex ha dichiarato: “Ho parlato per salvare William e Carlo da loro stessi, non per affossare la monarchia”. Figuriamoci se voleva distruggerla! Eppure basterebbe che salvasse sé stesso, invece si vuole ritagliare a ogni costo un ruolo da protagonista. Quanta invidia prova per il fratello maggiore la cui vera grande colpa (al di là del carattere spigoloso), sembra di capire, è quella di essere venuto al mondo per primo. Harry ha poi mandato un “pizzino” alla Royal family: “È stato difficile tagliare, avevo materiale per altre 400 pagine. Ci sono cose successe tra me e mio padre che non voglio che il mondo sappia. E perché penso che non mi perdonerebbero mai”. Come sempre, lancia il sasso e nasconde la mano, dà una carezza e un pugno. È un suo comportamento tipico, lo ha reiterato più volte finora. Uno stile non proprio regale.

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