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Altro smacco per Putin, l'ex spia russa scappa in Estonia

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Un altro duro colpo per il Cremlino. Artem Zinchenko, ex spia russa arrestata nel 2016 e rilasciata nel 2017 nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Estonia e Russia, ha ora chiesto asilo proprio allo stesso paese che lo aveva smascherato e imprigionato per spionaggio.

Nel 2016, Artem Zinchenko, che lavorava come agente dell’intelligence militare russa, era stato arrestato dal Servizio di sicurezza interna dell’Estonia con l’accusa di spionaggio non solo nei confronti del Paese ma anche degli alleati della Nato. L’anno successivo era stato rilasciato e restituito a Mosca nell’ambito di uno scambio di prigionieri: in cambio di Zinchenko, l’Estonia aveva riportato in patria l'uomo d'affari Raivo Susu,

 

Ora, come riportato da Yahoo News, Zinchenko è in fuga dalla Russia e ha chiesto asilo proprio all’Estonia. La notizia fino ad ora non era stata rivelata pubblicamente da nessuna delle due parti. Ed è uno smacco importante per il Cremlino.

Zinchenko si è rifugiato in Estonia per la sua contrarietà alla guerra russa in Ucraina. La decisione dell’ex spia russa «è stata motivata tanto dalla brutalità del Cremlino in patria e all'estero quanto dall'umanità dell'Estonia nei suoi confronti, un agente nemico».  Zinchenko ha numerosi parenti in Ucraina e molti di loro combattono in prima linea per conto di Kiev. Parlando dell’invasione russa in Ucraina, ha spiegato al che «la terribile situazione che si è verificata il 24 febbraio è lo scenario peggiore che si possa immaginare nella mia mente, e non solo perché ci vivono i miei parenti, ma anche per l'enorme numero di vittime innocenti».

Dopo il suo ritorno a casa in seguito allo scambio di prigionieri tra Russia e Estonia, «tutto è cambiato radicalmente». Zinchenko afferma di aver visto il regime di Putin come dotato di «tutti gli aspetti del totalitarismo» e dice di ammirare molto Alexei Navalny, principale oppositore politico di Putin, ora in carcere. Zinchenko racconta che insieme alla moglie e ai figli ha preso parte, a San Pietroburgo, alle manifestazioni in difesa di Navalny.  Intanto la Russia aveva invaso l’Ucraina e aveva del tutto azzerato il dissenso nei confronti dell’operato del Cremlino. Da qui la scelta di vendere il suo appartamento di San Pietroburgo e mandare in Estonia la moglie e i figli, per poi raggiungerli appena possibile.

 

Nel corso della conversazione con il giornalista di Yahoo News, Zinchenko racconta che né la moglie, né i suoi genitori hanno mai saputo della sua attività di spia per conto della Russia. Alla domanda su come sia stato reclutato, Zinchenko risponde raccontando che tutto è iniziato quando stava per laurearsi in economia globale al Politecnico di San Pietroburgo. Dice di aver cercato di evitare il servizio militare obbligatorio iscrivendosi a corsi che gli avrebbero permesso di diplomarsi come tenente, una soluzione alternativa utilizzata da molti studenti russi all'epoca per evitare la coscrizione annuale. 

Zinchenko afferma di non avere idea dell’agenzia per la quale lavorasse il suo reclutatore: «Nessuno ti ha detto che sei stato reclutato nell'intelligence militare russa. Nessuno ti mostra un badge o un documento d'identità». Riguardo la sua attività, Zinchenko spiega che «le persone che pensano di fare una cosa del genere non dovrebbero pensarci due volte, ma 10 volte», e ancora oggi si chiede perché il Cremlino fosse disposto a fare di tutto per riportarlo a casa. Forse perché la Russia voleva sapere di più su come fosse stato scoperto.

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