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Droni kamikaze iraniani, cosa sono. Le immagini devastanti da Kiev

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Kiev si sveglia sotto le bombe lunedì 17 ottobre. La Russia scatena la pioggia di fuoco con i droni kamikaze iraniani che provocano diverse potenti esplosioni nella Capitale. Dopo l'attacco di Mosca scoppia un incendio devastante in un edificio nel quartiere di Shevchenkiv. "Tutta la notte e tutta la mattina il nemico terrorizza la popolazione civile" ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il nemico può attaccare le nostre città, ma non sarà in grado di distruggerci. Gli occupanti avranno solo una giusta punizione e la condanna delle generazioni future. E noi otterremo la vittoria". Secondo il primo bilancio tre persone sarebbero morte a causa dell'attacco.

I droni kamikaze volano a 185 chilometri orari e hanno un raggio di azione di quasi 2000 chilometri: sono piccoli, portatili e possono essere lanciati facilmente, ma il loro principale vantaggio è che sono difficili da rilevare e possono essere lanciati a distanza. I pericolosissimi "Shahed 136" sono sfuggiti alla contraerea e per la prima volta si sono abbattuti sulla Capitale. Il raid missilistico e tramite droni delle forze armate russe "ha colpito infrastrutture critiche nelle regioni di Kiev, Dnipropetrovsk e Sumy" ha spiegato il primo ministro ucraino Denys Shmyal. I problemi riguardano soprattutto "la fornitura di energia elettrica", scrive su Telegram. Pertanto l'invito alla popolazione, al fine di stabilizzare il sistema energetico', è adottare un approccio 'consapevole al consumo di elettricità, soprattutto nelle ore di punta".

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