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Russia-Ucraina, "eventi catastrofici". L'oligarca gela l'Occidente: cosa significano le annessioni

Andrej Melnichenko ha un patrimonio che sfiora i 20 miliardi di dollari ed è il numero uno del colosso dei fertilizzanti EuroChem. Il miliardario russo riparato a Dubai dopo le sanzioni che lo hanno colpito, è stato trai pochi oligarchi a criticare la guerra in Ucrina decisa dal presidente Vladimir Putin. In una intervista concessa al Corriere della sera Melnichenko delinea gli scenari del conflitto tra Russia e l'Occidente offrendo un punto di vista inedito. 

 

  

Per il miliardario Putin ha ancora il potere perché "ha il sostegno della maggioranza della popolazione e del più grande partito politico". Insomma, "se prende una decisione questa viene eseguita" ma "l'attuale classe amministrativa non è particolarmente capace e nel tempo sono emersi vari centri che si sono arrogati il diritto di agire in nome del presidente. Putin è un essere umano e non ha il controllo su questo caos, semplicemente non è possibile. Il risultato è che, durante periodi di instabilità, c'è il pericolo che questo tipo di gestione possa produrre eventi catastrofici".

 

L'annessione dei quattro territori occupati in Ucraina è stata fatta perché Putin "non aveva scelta. Gli Usa non sono disponibili a raggiungere un accordo generale sulla sicurezza in Europa. La sola alternativa era riconoscere la propria debolezza e l'incapacità di raggiungere gli obiettivi dell'Operazione speciale", spiega l'oligarca. "L'annessione delle nuove regioni è una cosa molto seria. L'Occidente non ha ancora capito cosa significhi realmente. Una volta acquisita, sarà impossibile da cambiare. Né da Putin né dai suoi successori, per i prossimi 30 o 40 anni" argomenta Melnichenko. 

 

L'unica speranza è in un accaduta dello "Zar"? Non proprio. "In Occidente c'è l'idea che in Russia tutto sia deciso da Putin e che tutti i problemi, in primis quelli di sicurezza, saranno risolti non appena ci sarà un cambio di regime. È un'idea ingenua e pericolosa", argomenta l'oligarca. "Quanto alla popolarità del presidente non credo che soffrirà in modo serio. La società russa si adatterà rapidamente alla nuova realtà" afferma allontanando l'ipotesi di una sollevazione popolare per la mobilitazione militare decisa da Putin.