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Esplosioni in Crimea, scoppiano le munizioni nella base aerea russa. Mosca: "Non è un raid"

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Brucia la Crimea tra esplosioni e fumo: diverse scoppi in sequenza sono stati avvertiti nella base aerea militare russa a Novofedorivka, nel distretto di Saksky. Questo pomeriggio, martedì 9 agosto, forti boati hanno preceduto fiamme altissime ed enormi funghi di denso fumo nero visibili a 200 km di distanza. Il primo bilancio sarebbe di almeno sei morti e diversi feriti.

Gli account Twitter @TpyxaNews e @Anonymous hanno pubblicato video ripresi da diversi punti in cui si capisce che le deflagrazioni hanno colpito, fra l’altro, anche l’aeroporto militare. Il profilo @IAPonomarenko ha aggiunto qualche dettaglio in più: “Secondo quanto appreso, l’aeroporto del 43° reggimento dell’aeronautica russa vicino alla città di Saki in Crimea è stato attaccato. Si trova nella parte controllata dai russi”.

Poco dopo è arrivata la dichiarazione delle autorità della penisola annessa dalla Russia. Testimoni oculari hanno riferito dell’impatto di “almeno 7 missili a lungo raggio”, ma di questo non c’è alcuna conferma. Secondo i media della Federazione russa, invece, si tratterebbe di attacchi della resistenza ucraina. Al contrario il ministero della Difesa russo parla solo della detonazione di "diversi proiettili di munizioni senza motivo": un banale incidente militare. Adesso il timore più grande è che quest'episodio porti a un'escalation militare nella guerra tra Ucraina e Russia.

 

 

Le immagini messe in rete mostrano dunque le conseguenze delle dodici esplosioni nella regione conquistata dai russi nel corso della prima invasione dell’Ucraina, nel 2014, che inizialmente hanno fatto pensare a una nuova controffensiva da parte dell’esercito di Kiev nei territori in mano alla Federazione, il giorno dopo l’annuncio del presidente americano Biden su ulteriori forniture di armi ai soldati di Volodymyr Zelensky per un totale di 1 miliardo di dollari. E proprio dalla Casa Bianca hanno confermato che tra gli armamenti inviati ci sono anche missili anti-radar per prendere di mira quelli russi.

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