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Putin, "ordini diretti". L'ultima catastrofica indiscrezione: parte il piano nucleare

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Giada Oricchio
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Sale la preoccupazione per gli attacchi militari intorno alle centrali nucleari in Ucraina, in particolare a quella di Zaporizhia (teatro da venerdì scorso di bombardamenti), mentre il canale Telegram General Svr ha rilanciato con forza l’indiscrezione che il presidente russo Vladimir Putin non ha abbandonato l’opzione delle armi atomiche tattiche.

Oggi, Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu ha chiesto, in una conferenza stampa a Tokyo, di porre fine a ogni operazione militare “suicida” alle postazioni nucleari in Ucraina, in modo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) possa accedervi per verificare che i siti siano in sicurezza.

Nelle stesse ore il canale Telegram General Svr, gestito da un ex luogotenente russo dissidente ritenuto credibile, ha pubblicato un post allarmante: “Il presidente russo Vladimir Putin non solo non ha abbandonato le opzioni per l'uso di armi nucleari nella guerra con l'Ucraina, ma ha anche dato ordini diretti per preparare tali opzioni. (…). Si sta quindi preparando attivamente uno degli scenari per lo sviluppo del conflitto, quando Putin potrà rendersi conto della possibilità di utilizzare armi nucleari tattiche. Il recente bombardamento da parte delle truppe russe della centrale nucleare di Zaporizhzhia da loro occupata a Energodar si inserisce nell'attuazione di questo scenario. Per ordine del comando delle forze armate russe, è stata minata la centrale nucleare di Zaporizhzhia, inclusa una delle unità di potenza della centrale”.

Uno scenario catastrofico il cui scopo, secondo General Svr, è accusare la leadership ucraina di terrorismo nucleare e giustificare la reazione atomica: “Quando il piano sarà attuato, parte degli impianti della stazione saranno fatti saltare in aria e l'unità di potenza verrà danneggiata. Putin incolperà l'Ucraina per le esplosioni, l’accuserà di terrorismo nucleare e di conseguenza darà l'ordine di utilizzare armi nucleari tattiche come misura di "risposta". E se, per iniziare una guerra con l'Ucraina, Putin ha deciso di abbandonare il casus belli formale, sebbene la leadership russa stesse preparando diverse possibilità di provocazioni, in caso di decisione di armi nucleari tattiche, il casus belli dovrà essere inequivocabile”.

Nel lungo post - il cui fine propagandistico non può e non deve essere escluso data la gravità delle considerazioni - si legge: “Putin è sicuro che sarà proprio la dimostrazione dell'uso impunito delle armi nucleari in un conflitto armato che costringerà l'Occidente a riconoscere la sua forza, a considerare la Russia un grande Paese e lui il suo grande sovrano. Costringerà il mondo intero a fare i conti con lui e ad accettare i suoi termini. Questa è, ovviamente, un'idiozia e un pericolo mortale, in primo luogo per la Russia, un delirio, ma è una realtà per il presidente della Russia gravemente malato o "troppo sano"”.

La parte conclusiva è una sorta di monito/consiglio a USA e Europa: “Combattere le illusioni di Putin, oltre a cercare di convincerlo di qualcosa, è inutile, l'unica cosa che capisce di sicuro è il "linguaggio del potere" e prima l'Occidente lo capirà, più sarà probabile che Putin non osi usare armi nucleari”.

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