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Guerra Ucraina e grano, Erdogan prova a convincere Putin sul corridoio nel Mar Nero

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Il giorno della mediazione è arrivato. Dopo l’incontro ad Ankara tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per sbloccare il grano di Kiev nei porti minati e la firma di nove accordi bilaterali, il presidente turco si è mosso. A mancare è sempre l’adesione di Mosca al piano studiato dalla Turchia con Onu e Ucraina. "Ma noi crediamo di poter mediare" aveva dichiarato Erdogan solo 5 giorni fa.

Per questo oggi ha sentito al telefono Vladimir Putin: "È giunto il momento di agire per attuare il piano per la creazione di corridoi per l'esportazione del grano ucraino". Al centro del colloquio proprio i corridoi di grano nel Mar Nero. Il presidente turco ha ribadito al collega russo che la Turchia è pronta a “dare ogni possibile contributo per intensificare il processo negoziale tra Mosca e Kiev” e che il conflitto deve terminare con una “pace giusta e duratura”. L’ufficio della presidenza turca ha riferito che “il presidente Erdogan ha ribadito che la guerra tra Ucraina e Russia deve finire con una pace duratura e giusta attraverso negoziati e ha affermato che la Turchia è pronta a dare ogni possibile contributo per intensificare il processo negoziale, come ha fatto finora”.

Subito dopo Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Zelensky. Durante il confronto "sono state discusse questioni relative alla guerra Ucraina-Russia e alla creazione di corridoi sicuri per le esportazioni di grano nel Mar Nero". Erdogan ha spiegato che si continua a lavorare "al piano preparato dalle Nazioni Unite per la consegna dei prodotti cerealicoli ucraini al mercato mondiale". Il leader di Ankara infine ha sottolineato che la soluzione del conflitto tra Ucraina e Russia sarà "in ogni caso" attraverso la diplomazia e che il tavolo delle trattative dovrebbe "essere tenuto aperto".

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