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Dieci anni di guerra, la profezia di Viktor Orban sull'Europa

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«L’immagine di un decennio di guerra si sta aprendo davanti ai nostri occhi», segnato da «rinnovate ondate suicide del mondo occidentale». Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, nel discorso di reinsediamento, secondo i media locali. Per il politico nazionalista, l’Occidente si starebbe suicidando con «il più grande programma di scambio della popolazione europea», un presunto piano che avrebbe come obiettivo sostituire la gioventù europea di religione cristiana con persone adulte e migranti di origini e fedi diverse. Ha poi parlato della «follia gender», che secondo lui considererebbe l’essere umano come creatore della propria identità, anche sessuale, e accusato poi l’Europa di debolezza intellettuale ed errori politici.

 

 

 

 

Mentre i leader dell’Unione Europea continuano il pressing per introdurre l’embargo al petrolio russo, il premier ungherese Viktor Orban ha insistito inoltre sul fatto che Budapest non sosterrà alcuna sanzione che influisca negativamente sulla sicurezza energetica dell’Ungheria. In un discorso al Parlamento, il leader nazionalista ha affermato che l’Ungheria non bloccherà le sanzioni dell’Ue fintanto che «non andranno oltre la linea rossa della protezione economica dell’Ungheria. Cioè, purché non mettano a repentaglio la sicurezza energetica del Paese».

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