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Ucraina, missili su Odessa e bombe sull'acciaieria Azovstal. Il piano di Putin per prendersi il Mar Nero

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Come rivelato dal generale Rustam Minnekayev, la Russia non vuole solo il Donbass ma tutta l'Ucraina meridionale, fino alla Transnistria, repubblica separatista filorussa in territorio moldavo. E nel mezzo c'è Odessa. La città portuale sul Mar Nero è tornata oggi sabato 23 aprile nel mirino delle forze armate di Vladimir Putin. Odessa è stata colpita da razzi, riporta l’agenzia di informazioni ucraina Nexta che citaa come fonte il comando operativo Sud delle forze armate ucraine. Secondo il rapporto, i missili hanno colpito "impianti infrastrutturali".

 

Ma la Fase 2 dell'offensiva russa riguarda soprattutto il Donbass e secondo quanto riportato dal consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino, Oleksiy Arestovich, le forze armate di Mosca hanno ripreso l’attacco contro l’acciaieria Azovstal, ultima roccaforte di difesa delle forze ucraine a Mariupol. "Il nemico sta cercando di reprimere completamente la resistenza dei difensori di Mariupol nell’area di Azovstal", ha detto Arestovich.

 

Nei sotterranei del polo industriali ci sono un migliaio di civili. Il battaglione Azov ha pubblicato un video che mostra donne e bambini ucraini che si sono rifugiati nei locali sottostanti all’acciaieria Azovstal. "Vogliamo vedere cieli calmi, vogliamo respirare aria fresca", ha detto una donna nel video, "Non avete idea di cosa significhi per noi semplicemente mangiare, bere del tè zuccherato. Per noi è già felicità", ha aggiunto. Un’altra ragazza nel video dice che lei e i suoi parenti sono andati via di casa il 27 febbraio. Da allora, non hanno visto "né il cielo, né il sole". "Vogliamo davvero andarcene da qui in sicurezza, in modo che nessuno si faccia male", implora la ragazza. Il vice comandante di Azov Sviatoslav Palamar ha detto all’Associated Press che il video è stato girato giovedì. I contenuti della clip, sottolinea AP, non possono essere verificati in modo indipendente. Secondo i funzionari ucraini, circa 1.000 civili, tra cui donne e bambini, sono rimasti intrappolati ad Azovstal insieme alle truppe ucraine. 

 

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