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Shangai paralizzata dal lockdown, esplode la rabbia: "La popolazione muore di fame". Immagini devastanti

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Il 28 marzo scorso la Cina ha iniziato il suo più grande lockdown negli ultimi due anni per condurre test di massa e controllare un focolaio in crescita a Shanghai. La città più grande della Cina, con 26 milioni di abitanti, ha gestito epidemie passate con blocchi limitati di complessi abitativi o luoghi di lavoro. Il blocco iniziato quasi due settimane fa è il più grande della Cina dai 76 giorni di lockdown di Wuhan all'inizio del 2020.

I residenti devono rimanere a casa, tutte le attività non essenziali saranno chiuse e il trasporto pubblico sospeso. La maggior parte dei casi di Shanghai riguarda persone che risultano positive ma non hanno sintomi. Tuttavia, i portatori asintomatici possono trasmettere il virus ad altri. I tassi di vaccinazione in Cina sono relativamente bassi nelle persone anziane, che sono maggiormente a rischio di malattie gravi. 

 

Oggi, domenica 9 aprile, dopo giorni di paura e isolamento la rabbia è esplosa tra i cittadini, alle prese con gravi problemi per procurarsi cibo, ottenere carne, riso e altri generi alimentari essenziali, tra lamentele di supermercati online vuoti e difficoltà di consegne per le enormi richieste Secondo gli ultimi dati, nella città, che conta 25 milioni di abitanti, sono stati registrati circa 23mila casi.

Scrive il giornalista Ian Bremmer pubblicando su Twitter un video inquietante: "Rivolta per il cibo a Shanghai, la città più grande e ricca della Cina, sotto il blocco Covid". Le immagini parlano da sole.

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