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Putin ricatta l'Occidente: "Pagherete tutto in rubli". Non solo gas ma anche mais e grano

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Gianni Di Capua
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Pagherete tutto in rubli. È l'ultimo diktat arrivato ieri dalla Russia per bocca del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto ha riportato l'agenzia Ria Novosti. Mosca, infatti, vorrebbe far pagare all'Europa tutto quello che esporta in moneta locale. E quindi, dopo il gas, potrebbero essere prodotti alimentari come grano e mais che Italia e Europa importano in grandi quantità. Sul fronte del gas, ha aggiunto Dmitry Peskov in un'intervista al canale Rossiya 1, la Russia «non minaccia nessuno» ma a causa del contesto ostile ha «bisogno di coprire i rischi».

È impossibile isolare la Russia nel mondo moderno. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Non può esserci un vuoto o un isolamento completo per la Russia, è tecnologicamente impossibile nel mondo moderno, il mondo è molto più grande dell'Europa e la stessa Russia è molto più grande dell'Europa», ha avvertito il portavoce. «Prima o poi l'Europa dovrà dialogare con noi, che Washington lo voglia o meno», ha aggiunto. «Alcuni anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che fosse possibile imporre sanzioni contro un capo di stato - ha aggiunto il portavoce del Cremlino abbiamo già oltrepassato il limite della ragione: si scopre che gli oppositori occidentali della Russia sono capaci di qualsiasi follia». E Peskov ha anche sottolineato che «nessun Paese nella storia ha subito così tante sanzioni contro la Russia». Peskov poi alza ancora il livello delle accuse fino a dire che l'Occidente è «un'oasi per i criminali in fuga».

Ma prima o poi, spiega ancora, l'Europa dovrà costruire un dialogo con la Russia «che qualcuno dall'altra parte dell'oceano lo voglia o no». Per arrivare alla fine del conflitto, ha detto ancora il portavoce del Cremlino, bisognerebbe prima arrivare alla firma di una bozza di accordo tra Russia e Ucraina, dopo la quale è «ipoteticamente possibile» un incontro tra i due presidenti, Putin e Zelensky. «Putin non ha mai rifiutato» di incontrate Zelensky. «Un incontro, sì, è ipoteticamente possibile. Ma perché si tenga è necessario che un documento specifico maturi nel lavoro delle due delegazioni. Non un insieme di idee, ma un documento scritto specifico. Poi sarà la volta di questo incontro».

Alla giornalista che gli chiedeva se questo documento sarebbe stato elaborato, Peskov ha ricordato l'esperienza degli accordi di Minsk sul Donbass. «Abbiamo questa esperienza, la ricordiamo, la ricordiamo molto bene e agiamo di conseguenza». Ma che per la Russia la pace sia ancora lontana si capisce dalla risposta data alla giornalista sulle difficoltà che Mosca sta trovando nella guerra in Ucraina: la Russia raggiungerà tutti gli obiettivi della sua «operazione militare speciale». E l'obiettivo è «salvare» le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014. «Abbiamo riconosciuto la loro indipendenza - ha concluso L'operazione è stata avviata su richiesta di queste due repubbliche».

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