strage a mariupol

“Minacciati e costretti”. La denuncia dei servizi segreti ucraini: cittadini deportati in Russia

Il servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu, l'intelligence di Kiev) sta indagando sulla deportazione forzata di decine di migliaia di residenti di Mariupol in Russia da parte delle autorità di Mosca. A riportarlo è la stessa agenzia di intelligence su Telegram. In particolare le attenzioni si concentrano su quanto sta succedendo nelle regioni di Donetsk e Lugansk e nei territori temporaneamente occupati del Donbass nella Federazione Russa. I russi, spiegano i servizi segreti ucraini, "minacciando con le armi, costringono gli ucraini a salire sugli autobus, li privano dei documenti e li portano fuori dall'Ucraina".

 

  

Nel frattempo tre corridoi umanitari saranno aperti in Ucraina oggi: lo ha comunicato la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk. «Tre corridoi umanitari sono stati approvati: quelli per l’evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna di aiuti umanitari a Berdyansk, la consegna di aiuti umanitari e l’evacuazione da Melitopol, e un convoglio di veicoli personali per lasciare Enerhodar per Zaporizhzhya». Gli autobus per l’evacuazione e i camion che trasportano aiuti umanitari sono partiti da Zaporizhzhya, ha aggiunto la Vereshchuk, mentre i veicoli personali possono unirsi ai convogli umanitari sulla via del ritorno da Berdyansk e Melitopol.