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DiMartedì, “emergenza nucleare un pericolo”. Franco Gabrielli fa tremare: cosa succede in caso di disastro

L’Italia è in pericolo dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina? A rispondere a tale domanda è Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, intervistato da Giovanni Floris nella puntata del 22 marzo di DiMartedì, in onda questa sera su La7: “Siamo nella lista dei Paesi ostili, al centro dell’attenzione di chi ha invaso un altro Paese. Dal punto di vista del pericolo immediato penso che non si possa ritenere tale. Attacchi cibernetici? Su questo campo il governo ha emanato un provvedimento, nel solco di quel tentativo di renderci più autonomi, è un percorso lungo, ci eravamo già mossi prima, ma non abbastanza. Mentre dal punto di vista dello scenario bellico è pertinente l’insistenza di non attuare la no fly zone, perché se ci fosse un coinvolgimento ci riguarderebbe pesantemente. Chi ha immaginato di interagire con Putin da punto di vista politico-economico lo ha fatto perché c’erano le condizioni per poterlo fare. Dal nostro punto di vista è sempre stato considerato un paese da cui guardarsi”.

 

  

 

Il sottosegretario ed ex capo della Polizia ha poi espresso apprezzamento per le scelte del governo di questi giorni: “Abbiamo preso decisioni forti, nel passato il nostro Paese era vissuto come un Paese incerto. Credo che nelle relazioni internazionali una postura di coerenza e di rispetto dell’Alleanza, se nel breve periodo può esporre ad attacchi verbali, nel medio lungo periodo restituisce il credito che il Paese ha bisogno di acquisire”. 

 

 

Quello di incidenti nucleari, ha poi chiarito Gabrielli, “è un pericolo, ma la distanza ci mette in qualche modo al riparo da conseguenze dirette. Il nostro sistema di protezione civile è tarato per fronteggiare il rischio nucleare per le centrali vicine a noi, in Francia, Svizzera e Slovenia, a maggior ragione se fosse lontano e lo iodio se assunto in maniera impropria è più dannoso che positivo. Le famiglie devono essere tranquille perché ci sono autorità preposte a innescare meccanismi di reazione che, qualora dovesse verificarsi una situazione di pericolo, saranno nella condizione di dare messaggi giusti”. Gabrielli conclude il suo intervento parlando dei gruppi filorussi: “Ci sono gruppi estremisti, che si sono connotati per posizioni anti covid e anti green pass e ora sostengono la posizione russa, l’atteggiamento è una posizione antagonistica al governo. Vanno tenuti nella debita considerazione, né sopravvalutati né sottovalutati”.