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L'Aria che Tira, furia dell'ambasciatore dell'Ucraina per il boicottaggio di Zelensky: a favore di guerra e catastrofi umanitarie

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Cresce la fronda dei contrari all’intervento di Volodymyr Zelensky in Parlamento. A poche ore dal discorso del presidente ucraino alle Camere, già diversi deputati e senatori hanno fatto sapere che diserteranno l’aula e hanno annunciato il loro forfait: non saranno presenti i parlamentari della Lega Simone Pillon e Vito Comencini e la deputata pentastellata Enrica Segneri. Nel pomeriggio l’annuncio del gruppo di Alternativa, la componente ex M5S che ha dato vita a una formazione autonoma, secondo cui il discorso di Zelensky è una "operazione di marketing". Come parlamentari di Alternativa "non parteciperemo alla seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in tandem in videoconferenza del presidente dell’Ucraina, Zelensky, e del presidente del Consiglio, Mario Draghi", fanno sapere i parlamentari di Alternativa. Per Alternativa "si tratta di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose, solo e soltanto un’operazione di marketing che non servirà a far cessare le ostilità e non avrà alcuna utilità per la parte offesa".

 

 

Tali parole non hanno fatto di certo piacere all'ambasciatore d'Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk, ospite nella puntata del 21 marzo de L’Aria che Tira, talk show di La7, programma condotto da Myrta Merlino: “Domani Zelensky ringrazierà il popolo e il governo italiano, chiederà una risposta più dura all'aggressore e altre sanzioni. La loro è la scelta di ogni uomo e di ogni deputato quella di dimostrare la propria posizione. Dimostrano in questo modo che sono per la guerra, per continuare a bombardare le città e i civili, per fare le catastrofi umanitarie nel mondo e per violare le scelte dell’uomo libero e del suo futuro, violando tutti i valori fondamentali del mondo occidentale”.

 

 

L'ambasciatore Melnyk ha poi affrontato temi strettamente legati alla guerra con la Russia: “Il nostro popolo eroico resisterà fino alla fine, non possiamo escludere un attacco a Odessa, lo scopo principale è occupare Kiev. Abbiamo fatto una grande resistenza e a me sembra che i russi abbiano già cambiato la loro strategia. Visto che non hanno avuto nessun successo sul terreno, provano a bombardare e a lanciare missili sopra le città. Durante il periodo di guerra non si può informare del percorso dei negoziati, quindi sapremo solo alla fine, quando il documento sarà pronto. I gruppi di lavoro non si fermano e tutti speriamo che questi negoziati ci portino alla pace”.

 

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