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Guerra Ucraina, i russi non si fermano. L'avanzata di Putin è inesorabile: cambia tutto in poche ore

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La guerra in Ucraina si avvicina all'Unione europea, mentre la Russia intensifica gli attacchi. L'avanzata di Vladimir Putin a Kiev è inesorabile: un condominio di 9 piani a Kiev, nel distretto di Oblon (zona nord-ovest), è stato colpito stamattina dai bombardamenti russi. In aria anche lo "stabilimento" degli aerei Antonov. L'impianto di produzione di aerei Antonov si trova a Sviatoshyn Airfield, a circa 10 km dal centro della capitale ucraina.

Le autorità di Kiev dicono - intanto - di aver accumulato generi alimentari essenziali per un minimo di due settimane. Lo riporta il Kyiv Independent specificando che nel caso in cui la capitale ucraina venga accerchiata e assediata, c'è cibo per almeno due settimane per nutrire i due milioni di persone che sono rimasti nella città. 

Il reporter Claudio Locatelli in collegamento da Kiev con L'Aria Che Tira, lunedì 14 marzo, descrive alla conduttrice di La7 Myrta Merlino una situazione catastrofica. Le immagini di civili che raccolgono le proprie cose tra le macerie del palazzo appena bombardato sono impressionanti. Peggiore la situazione a Mykolayiv  dove c'è l'inviato Daniele Piervincenzi che racconta: "Bombardati i civili con cluster bombs che sono fuggiti, i russi sono vicinissimi, faranno saltare l'unico ponte. Siamo entrati in una nuova fase".

Il portavoce del Pentagono John Kirby ha comunque ribadito ieri che non ci sarà no-fly zone: "Non avrebbe senso un'escalation tra due potenze nucleari". Intanto, Mosca ha detto di aver ucciso fino a 180 "mercenari stranieri" nella base e distrutto "una grande quantità" di armi, promettendo di continuare ad attaccare gli stranieri arrivati per unirsi alle forze di Kiev. E, tra gli stranieri nel Paese, è stato ucciso il giornalista statunitense Brent Renaud, 51 anni, in passato collaboratore del New York Times: è stato colpito mentre filmava i profughi in fuga da Irpin, alle porte di Kiev, ha raccontato un reporter che era con lui, rimasto ferito.

Le persone uccise nella guerra, iniziata con l'invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin il 24 febbraio, sono ormai migliaia, sia civili militari, mentre milioni sono fuggite dall'Ucraina (per l'Onu i morti confermati sono 596). La Russia ha incontrato una dura resistenza, sostenuta dalle armi fornite dai Paesi occidentali, ma ha fatto ricorso a tattiche come l'assedio e colpito obiettivi civili, come scuole e ospedali.

La situazione è "tragica" a Mariupol, accerchiata da giorni, dove mancano acqua, farmaci, cibo, ha denunciato il Comitato internazionale della croce rossa. Secondo il Consiglio comunale, i morti sono almeno 2.187, con 22 bombe sganciate in 24 ore e oltre 100 dall'inizio dell'attacco. 

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