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Nulla di fatto all'incontro in Turchia. L'analista: "Questa è la seconda guerra fredda. Serve una nuova Yalta"

 Lavrov, ministro degli Esteri russo

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Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba ad Antalia, in Turchia, alla presenza del capo della diplomazia turco Mevlut Cavusoglu. Mosca «non porrà fine all’aggressione militare in Ucraina», finché non sarà disarmata e non accetterà uno status neutrale. Lavrov ha aggiunto: «Non voglio credere e non credo» che ci sarà una guerra nucleare.

«Indipendentemente da come finirà il conflitto in Ucraina, entriamo come umanità in una nuova fase storica: la seconda guerra fredda», spiega l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, già commentatore per la Bbc e il New York Times di temi di politica giudiziaria. «C'è la necessità di stilare un nuovo trattato per fissare le aree di influenza geografica e strategica dei blocchi. La conferenza di Yalta del 4 febbraio 1945, in Crimea, con Roosevelt, Stalin e Churchill, ha contraddistinto gli eventi del mondo dopo la seconda guerra mondiale. Serve nuova Yalta, a cui dovrebbero partecipare i presidenti di Usa, Cina, Russia e della Commissione europea, bisognerà stilare degli accordi per ridurre l'armamento atomico e creare degli Stati cuscinetto, a cominciare proprio dall'Ucraina. L'obiettivo è ottenere la sua indipendenza e autonomia, in cambio di questa neutralità. La nuova Yalta dovrebbe dividere il mondo in 3 macro aree di influenza militare e spirituale (non ideologica)».

Lavrov, al termine dell'incontro in Turchia, ha detto: «chiederemo spiegazioni» agli Usa sul suo coinvolgimento nel programma di armi biologiche in Ucraina. «Non ci sono dubbi che si trattava di esperimenti non pacifici», ha aggiunto. Da parte sua il ministro degli Esteri russo, così come riporta l’agenzia russa Tass e la turca Anadolu, ha garantito che la proposta dei corridoi «è sempre valida» e che il presidente Vladimir Putin non rifiuterà un incontro col presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere «specifiche» questioni. Quindi ha dichiarato che la Russia «non intende invadere nessun paese terzo. In realtà, non ha invaso neanche l’Ucraina». Quindi ha detto che «la situazione che si era venuta a creare rappresentava una minaccia diretta alla sicurezza del nostro Paese». Infine, sulla questione delle sanzioni, ha assicurato che la Russia «non sarà mai più dipendente dall’Occidente», quindi ha accusato i governi di tenere «un pericoloso comportamento» in quanto danno armi a Kiev.

L'altra tegola di oggi è che Lavrov ha annunciato che «la Federazione Russa non parteciperà più al Consiglio d’Europa, poiché i paesi dell’Ue e della Nato, ostili alla Russia, continuano la linea di distruzione del Consiglio d’Europa e dello spazio giuridico e umanitario comune in Europa». «La Russia non prenderà parte ai tentativi della Nato e dell’Ue, che segue obbedientemente i suoi passi, di trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo in cui vengono ripetuti mantra della supremazia occidentale e del narcisismo - conclude il Ministro russo - Lasciate che si godano la reciproca compagnia senza la Russia».

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