Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Ucraina tende la mano alla Russia. Prove di pace con la neutralità e addio alla Nato, ma su Crimea e Donbass non molla

  • a
  • a
  • a

Un nuovo trattato di sicurezza - garantito da Paesi come gli Stati Uniti, la Turchia o dai Paesi vicini tra cui potenzialmente la Russia - come alternativa all’adesione alla Nato. È la proposta avanzata dal partito ‘Servitore del Popolo’ del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per accogliere almeno una delle richieste che Mosca ha messo sul tavolo per fermare l’offensiva ovvero la ‘neutralità’ di Kiev rispetto a un ingresso nell’Alleanza atlantica. 

 

 

«La Nato non è pronta ad accettare l’Ucraina per almeno i prossimi 15 anni, e lo dice chiaramente. Non abbiamo neanche il sostegno dell’Alleanza in questa guerra, solo dai singoli Stati», ha dichiarato un portavoce del partito. La posizione del gruppo di Zelensky suggerisce quindi che l’Ucraina sia disposta a cedere ad alcune delle richieste della Russia, mentre su altre - come il riconoscimento della Crimea e delle sedicenti repubbliche di Donetsk e Luhansk - sembra piuttosto irremovibile, sostenendo che «in nessun caso l’Ucraina accetterà ultimatum sulla sua sovranità e integrità territoriale». «È chiaro che non lo faremo», ha aggiunto il portavoce riferendosi al riconoscimento della sovranità russa su queste aree, «ma dobbiamo decidere come sarà regolata la vita delle persone in questi territori all’interno del nostro Stato».

 

 

Sul tema si è espresso ufficialmente Ihor Zhovkva, vice capo di stato maggiore di Zelensky, in un’intervista a Bloomberg Tv: «L’Ucraina è disposta a discutere della richiesta di neutralità avanzata dalla Russia fintanto che riceverà garanzie di sicurezza, ma non cederà nemmeno un centimetro del suo territorio».

 

Dai blog