santuario infuocato

La visita a Lourdes finisce nel caos, aggredito Emmanuel Macron: "Vattene, sei ateo"

Luigi Frasca

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron in visita al santuario di Nostra Signora di Lourdes, il complesso religioso situato nella regione dell’Occitania, è stato contestato da un uomo. Mentre il Capo dello Stato francese ascoltava cantare alcuni membri del cast della commedia musicale «Bernadette de Lourdes» un uomo, riferiscono i media francesi, si è messo ad inveire contro Macron: «Vergogna. È uno scandalo! Siete un ateo, un ateo di prim’ordine. Non avete alcun motivo per stare qui». L’uomo è stato fermato. Secondo quanto riferisce il quotidiano «La Depeche» l’uomo durante la colluttazione avrebbe ferito al braccio uno dei guardiani del santuario. All’inizio del mese di giugno Macron era stato schiaffeggiato da un uomo, nel dipartimento della Drome, che poi è stato processato in direttissima. L’uomo è stato condannato a diciotto mesi di carcere, 14 dei quali con la condizionale e 4 da scontare. È la prima volta che un presidente della Repubblica della V Repubblica visita il santuario, uno dei luoghi simboli del cattolicesimo.

 

  

 

Per il presidente francese non è decisamente un buon momento. Le misure sul Green Pass non sono piaciute ai francesi: numerose le manifestazioni in tutto il Paese proprio nel giorno in cui l’Eliseo ha deciso che chiederà il test anti-Covid a chi arriva in Francia da sei Paesi: Gran Bretagna, Spagna, Grecia, Portogallo, Cipro e Paesi Bassi. L’Italia esclusa dalla misura. Ieri in Francia migliaia di persone si sono radunate in diverse città per protestare contro il requisito del pass sanitario per entrare nei ristoranti, nei bar, nei cinema o per prendere l’aereo o il treno. La misura, annunciata lunedì sera dal presidente Emmanuel Macron per contrastare la diffusione della variante Delta, dovrebbe essere varata dal Consiglio dei ministri domani.

 

 

Tre le manifestazioni nella sola Parigi, dove i cittadini hanno protestato anche contro la vaccinazione e in generale contro la «dittatura sanitaria». Il primo corteo è partito dal Palais-Royal e ha attraversato la Senna al grido «libertà, libertà!», chiedendo le dimissioni del presidente Emmanuel Macron. In testa era presente Florian Philippot, ex braccio destro di Marine Le Pen, e un noto esponente dei «gilet gialli». Un altro corteo ha invaso le strade del quattordicesimo arrondissement per poi raggiungere il quinto arrondissement. Anche qui a guidare la protesta sono i «gilet gialli». Un terzo raduno, non autorizzato, si è verificato a place de la Rèpublique. A Lille, nel nord del Paese, erano almeno 500 i manifestanti in strada. La protesta, hanno spiegato alcuni intervistati, anche in questo caso è contro la «dittatura sanitaria». Fra i partecipanti anche operatori sanitari che chiedono «più tempo» per vaccinarsi e bollano l’ultimatum del 15 settembre di Macron come «insopportabile». Protesta anche a Strasburgo, dove 600 persone hanno detto no alla «crescente soppressione delle libertà». Stessi slogan a Perpignan, nel sud della Francia, dove i manifestanti hanno chiesto le dimissioni dell’inquilino dell’Eliseo al grido «libertà, libertà!». Proteste anche a Bordeaux, Pau e Narbonne.