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La Corte suprema brasiliana libera Lula (e altri 5mila detenuti)

I giudici hanno abolito il carcere fino all'esaurirsi di tutti i ricorsi possibili. L'ex presidente, condannato in appello, torna libero

Davide Di Santo
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La Corte suprema del Brasile ha stabilito che nessuno può essere incarcerato fino all'esaurirsi di tutti i ricorsi possibili. Scarcerando di fatto 5mila detenuti, tra cui l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, che verrà rilasciato. Lula, 74 anni, leader storico della sinistra brasiliana, uscirà dal carcere dopo più di un anno e mezzo in seguito al suo arresto a Curitiba per corruzione. "Vengo a prenderti! Aspettami!", è il tweet di Rosangela da Silva, la compagna dell'ex presidente brasiliano dopo la sentenza della Corte suprema che consente la scarcerazione di circa 5mila detenuti, tra cui il politico. In una decisione molto attesa, gli 11 giudici hanno stabilito (6 favorevoli, 5 contrari) che nessuno possa essere incarcerato fino all'esaurirsi di tutti i ricorsi possibili. Il contrario, come deciso da tribunali di grado inferiore, è stato dichiarato incostituzionale, perché viola il principio della presunzione d'innocenza. In precedenza la prigione scattava dopo una condanna di seconda istanza, ovvero in appello, proprio come per il presidente brasiliano. Lula sconta da oltre un anno e mezzo in una cella della sede della polizia federale di Curitiba una condanna in secondo grado a 8 anni e 10 mesi di reclusione, in relazione alla mega inchiesta del Lava Jato.  "Lula torna in libertà. Un grande presidente che ha combattuto contro la povertà e per il riscatto del popolo brasiliano", ha scritto su twitter Paolo Gentiloni.

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