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Puigdemont: la Catalogna sarà indipendente ma stop alla dichiarazione per il dialogo

Davide Di Santo
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"Come presidente della Generalitat, assumo il mandato perché la Catalogna si converta ad una Repubblica indipendente". Il presidente catalano Carles Puigdemont ha tenuto il suo atteso discorso al Parlamento di Barcellona. Strappo moderato dalla richiesta di dialogo e dal necessario "spazio di mediazione". Il governo autonomo catalano, in sintesi, prende tempo e invita Madrid al "dialogo": avvierà una fase costituente per l'avvio del processo di indipendenza. Lo ha detto il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, in un discorso al "Parlament". "Le urne hanno detto sì all'indipendenza e questo è il cammino che percorreremo", ha detto, dopo aver affermato: "Ci siamo guadagnati il diritto a esere indipendenti". Il governo celebrerà dunque una sessione ordinaria per la proclamazione dell'indipendenza e avviare un processo costituente.  "Sono qui dopo il risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano - ha spiegato Puigdemont - La Catalogna è un affare europeo. E' un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla".  "Il momento è serio, ognuno deve assumersi la propria responsabilità ma dal mio discorso nessuno deve aspettarsi né minacce né ricatti".  Ma per Madrid è una dichiarazione di secessione Invito al dialogo immediatamente rispedito al mittente da Madrid. Per il governo di Rajoy le parole di Puidgemont rappresentano una dichiarazione di secessione e di indipendenza e prepara una risposta. Lo scrive El Pais sul suo sito. I dubbi e l'attesa Il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, è arrivato al Parlamento catalano intorno alle 17, un'ora prima dell'inizio della seduta plenaria. Questo per partecipare a una riunione del gruppo di Junts pel Sì. All'arrivo al Parlament, Puigdemont non ha rilasciato dichiarazioni. Ma alle 18, l'ora fissata per l'attesissimo discorso, è arrivata la notizia che sarebbe posticipata di almeno un'ora la seduta del "Parlament" catalano e dunque l'intervento del presidente della Generalitat Puigdemont. I parlamentari che avevano già occupato i loro banchi, stanno lentamente lasciando l'emiciclo.  Il rinvio era stato deciso dopo che alle 18 la presidente dell'assemblea Carme Forcadell ha ricevuto due richieste: una di Puigdemont che chiedeva un rinvio di un'ora e un'altra dei capigruppo di Pp e Ciudadanos che chiedevano una sospensione della seduta. Forcadell ha convocato una riunione dell'ufficio di presidenza e della giunta dei capigruppo per esaminare le due richieste. Gli occhi di Madrid su Barcellona In un momento così delicato per la storia della Spagna le forze di sicurezza nazionali hanno rafforzato le misure di controllo in tutte le "infrastrutture critiche" della Catalogna. La Vanguardia a riguardo parla di "misure senza precedenti". I siti più controllati sono aeroporti, stazioni ferroviarie, centrali elettriche e centrali nucleari. La Polizia Nazionale e la Guardia Civil hanno rinforzato la vigilanza all'aeroporto di Reus, a Girona, mentre la sorveglianza all'aeroporto del Prat, a Barcellona, era già stata aumentata una settimana fa. Incrementate le pattuglie anche nelle sedi del governo di Catalogna, a Barcellona, Girona, Lleida e Tarragona. Secondo fonti del ministero dell'Interno di Madrid si tratta di "mantenere" un dispositivo di sicurezza di fronte alla offensiva separatista del governo catalano. 

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