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Pensioni, a gennaio assegno più ricco: rivalutazione e aumenti fino a 122 euro

Filippo Caleri
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Dopo tanto penare arriva una buona notizia per i pensionati italiani. A partire dal primo gennaio 2024 scatta un adeguamento all’inflazione pari a un +5,4% degli importi attualmente percepiti. Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, lo ha comunicato ieri di concerto con la collega del Lavoro, Marina Elvira Calderone, firmando il decreto relativo. «L’aumento, che verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023» ha scritto il Mef. Dunque, solo a titolo, di esempio una pensione di mille euro dalla rata di gennaio aumenterà di 53 euro lordi. Una di 1500 registrerà un incremento di quasi 80 euro. Una boccata di ossigeno per chi è a riposo dal lavoro e che ha sopportato integralmente il peso del carovita nel corso di quest’anno. Ora è arrivato il tempo del recupero.

 

 

In attesa della rata di gennaio già in quella di dicembre si avrà un altro piccolo incremento. Il conguaglio della rivalutazione del 2023, pari allo 0,8%, è stato infatti anticipato all’ultimo mese dell’anno. Questa somma è legata al recupero dell’inflazione effettiva dello scorso anno e cioè del 2022, che è stata fissata definitivamente all’8,1% rispetto alla precedente stima provvisoria del 7,3%. La data del versamento del conguaglio è stata confermata nella versione finale del decreto legge di accompagnamento della Manovra varata dal governo Meloni. Una data che è slittata di un mese rispetto a quanto era stato indicato in una bozza precedente, che fissava il pagamento con gli assegni di novembre.

 

 

Un esempio di quanto si riceverà nell’assegno di dicembre è presto fatto. Se l’importo del 2022 era mille e la rivalutazione provvisoria del 7,3% aumentava la somma di 73 euro. Con quella effettiva e definitiva (8,1%) si arriva a complessivi 81 euro con conguaglio dunque di 8 euro. Per un totale di 1.081 euro ai quali aggiungere, da gennaio, il 5,4% in più assicurato ieri dal provvedimento del governo pari sullo stesso importo a circa 58 euro. In tutto la stessa rendita salirebbe nel 2024 a 1.139 euro. In media con il nuovo scatto previsto si stimano aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell’aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi. Il trattamento minimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro. Nelle ristrettezze del bilancio pubblico si annunciano, insomma, tempi leggermente migliori per gli oltre 20 milioni di pensionati italiani.

 

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