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Crisi di governo, a rischio il finanziamento del Dl aiuti: famiglie in crisi, bonus in bilico

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"Da 23 miliardi a 3". È la drastica riduzione che potrebbe subire il Dl aiuti, il decreto "origine" della crisi di governo italiana, pensato per aumentare il potere di acquisto delle famiglie italiane. Dovremo aspettare i primi giorni di agosto, quando si varerà il decreto. I margini di manovra di Draghi sono limitati dalla campagna elettorale in corso e per il momento sembrano certe solo le proroghe alle misure già varate dalle Camere, come gli sconti sulle bollette e sulla benzina.  

Per il momento rimarrebbero esclusi il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale. Palazzo Chigi e il Mef starebbero riflettendo sul passaggio parlamentare necessario a sbloccare le risorse sul Dl aiuti. In valutazione la riproposizione del bonus da 200 euro per i redditi inferiori ai 35mila euro, il taglio dell'iva sui prodotti alimentari, la proroga sul contributo per le bollette di luce e gas e il credito di imposta sulle imprese energivore. Occhi puntati all’inizio della prossima settimana, quando il ministro Daniele Franco porterà in Consiglio dei ministri la relazione dall’assestamento di bilancio che liberebbe risorse per 8,5 miliardi. Il Parlamento dovrebbe approvarlo a maggioranza assoluta: si tratta di risorse importanti che se non venissero spese subito potrebbero tornare utili al prossimo esecutivo per finanziare la manovra di bilancio. Oltre al Dl aiuti rimangono aperti tanti dossier importanti sul tavolo di Draghi: dagli impegni internazionali per far fronte alla guerra in Ucraina, al Pnrr e all’emergenza Covid solo per citare i più rilevanti. 

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