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Ferrovie dello Stato, la mobilità dolce si fa col treno: parte il progetto Rfi-Amodo per l'Atlante del turismo sostenibile

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Sentieri e cammini, ciclovie e greenways, stazioni e linee ferroviarie. Tutte in connessione tra di loro, per promuovere e sviluppare il turismo sostenibile. Fatto di pedalate, camminate, viaggi in treno tra le bellezze che offre il territorio italiano. E' l’obiettivo dell’Atlante della mobilità dolce in Italia, un progetto presentato dal Gruppo FS Italiane, tramite Rete Ferroviaria Italiana, e AMODO, l’Alleanza per la Mobilità Dolce.

L’intenzione è di offrire uno strumento capace di evidenziare le potenzialità di attrazione turistica generate dalle migliaia di stazioni ferroviarie prossime a percorsi green con i quali raggiungere mete di interesse naturalistico, paesaggistico, storico e culturale. Uno strumento a servizio di tutti gli stakeholder, non ultimi gli enti locali che potranno arricchire l’offerta di adeguati servizi, così da rilanciare nel proprio territorio un turismo di prossimità, slow e sostenibile valorizzando le proprie eccellenze.

Una nuova formula di geografia collaborativa per mappare stazioni, percorsi ciclopedonali, parchi e beni storici grazie alle tecnologie digitali. E’ con i big data, infatti, che RFI e le 29 associazioni che compongono AMODO riusciranno a connettere, e interconnettere, tutte le reti del turismo slow e sostenibile, lavorando per creare servizi per l’intermodalità dolce nelle stazioni e nei territori, e stimolare così esperienze di viaggio multimodali e multiculturali.

 Un progetto ambizioso che propone una visione strategica per il futuro del Paese, in coerenza con uno degli obiettivi perseguiti dal Gruppo FS Italiane: costruire un modello di mobilità sostenibile, integrata e diffusa sul territorio, a sostegno del turismo, dell'economia locale e delle aree interne. Il turismo e l’intermodalità, d’altronde, avranno un ruolo decisivo anche nel piano industriale che il Gruppo FS Italiane, guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, presenterà a breve. 

 

Il protocollo

Il protocollo di durata triennale firmato da RFI e AMODO è stato presentato a Milano e permetterà di sperimentare questa nuova formula di geografia collaborativa dando continuità alla collaborazione avviata un anno fa. Le attività svolte durante il primo anno hanno riguardato lo studio, il rilevamento e l’integrazione delle informazioni sulle infrastrutture, l’individuazione degli “hub dell’intermodalità dolce” funzionali ai servizi di interscambio tra treno, bicicletta e cammini, la condivisione di banche dati e l’utilizzo dei rispettivi sistemi informativi GIS (Geographic Information System) delle reti di mobilità attiva e dolce e dei luoghi di attrazione dislocati sul territorio, correlati al fitto reticolo delle stazioni.

Il progetto

L’Atlante racchiude una preziosa raccolta di informazioni, utile a orientarsi fra innumerevoli siti di interesse storico e culturale presenti nelle vicinanze delle stazioni. Un pratico strumento di divulgazione in grado anche di orientare valutazioni, scelte e soluzioni di Istituzioni ed Enti Locali (Regioni, Province, Enti Parco, ecc.) nello sviluppo della mobilità dolce nei propri territori. È il primo compendio nel suo genere a comprendere in modo integrato la rete di cammini, ciclovie, ferrovie turistiche, parchi, borghi, beni storici e bellezze paesaggistiche presenti in tutta Italia.

 

La mappa del turismo slow

La prima edizione dell’Atlante della Mobilità Dolce in Italia, che sarà pubblicato prossimamente, contiene la mappatura delle oltre 3.000 stazioni ferroviarie attive (di cui circa 2.000 di RFI), delle 28 linee ferroviarie turistiche attive o in progetto (per circa 1.300 km), dei circa 900 borghi delle reti appartenenti ad AMODO (Bandiere Arancioni, Borghi Autentici d’Italia, Cittaslow, Comuni Virtuosi, Borghi più Belli d’Italia), dei circa 12.000 km di sentieri (Sentiero Italia del CAI e i sentieri internazionali di FIE), degli 83 cammini (per un totale di circa 23.000 km), delle 1.656 aree protette per un totale di circa 100.000 km2 (24 Parchi Nazionali, 147 Riserve Naturali Nazionali, 134 Parchi Naturali Regionali e Riserve Naturali Regionali, 68 SIC e 610 ZPS, 171 Altre Aree Naturali Protette, 112 Oasi WWF, 3 Parchi Naturali Sommersi e 27 Aree marine protette, 66 Parchi Minerari ReMI), dei 55 siti Unesco (per circa 5.700 km2), dei circa 18.000 km di greenways e ciclovie, esistenti e in progetto (37 greenways, 3 itinerari Eurovelo, 10 Ciclovie Turistiche Nazionali, 20 itinerari Bicitalia). A tutte queste reti, si aggiungono 50 linee ferroviarie locali in esercizio di straordinaria bellezza che attraversano le aree interne ed i territori italiani, che sono state denominate da RFI e AMODO come “Linee del paesaggio” da proporre per il turismo slow.

La nuova visione

L’emergenza sanitaria, d’altronde, sta cambiando il modo degli italiani di viaggiare. Ha portato alla riscoperta del turismo di prossimità e alla scoperta di luoghi di medie e piccole dimensioni, spesso distanti dalle grandi rotte turistiche, ma ricche di bellezze culturali e paesaggistiche. E il treno, mezzo ecologico per eccellenza, grazie alla sua capillarità riesce a raggiungere queste bellezza collegando migliaia di borghi, spiagge, montagne, siti Unesco. Trenitalia, ad esempio, ha lanciato i collegamenti con i treni regionali Link e Line. I Link, in particolare, permettono l’integrazione tra il treno e il bus, come nel caso dei collegamenti verso la Costiera Amalfitana oppure tra treno e nave, come l’Elba link, il servizio combinato che collega la stazione di Piombino Marittima con l’isola d’Elba.

 

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