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Da Fincantieri a Thales: ecco come investire e fare soldi in tempi di guerra

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La guerra terremota i mercati internazionali. Ma offre anche delle opportunità a chi ama investire. Fincantieri e Leonardo sono alcune fra le società che operano nel settore della difesa inteso ad ampio spettro (tradizionale + cybersecurity) su cui si potrebbe puntare in una fase storica caratterizzata dal conflitto russo-ucraino, che sta determinando una situazione di profonda incertezza e volatilità sul mercato.

Lo rivela l’inchiesta che sarà pubblicata sul numero in edicola domani di Milano Finanza, che fa una disanima estesa a livello internazionale di un mercato il cui valore potrebbe passare dagli attuali 750 miliardi di dollari a oltre 1.000 miliardi di dollari fra quattro anni (2026).

I tempi potrebbero essere propizi per tornare ad inserire i titoli militari in portafoglio dopo l’esclusione vissuta negli ultimi anni in seguito alle dinamiche Esg, dice Milano Finanza, che ha costruito un paniere di titoli, comprendente le due società italiane, che ha avuto dall’inizio del conflitto un rally medio del 12%, contro la flessione del -4% subita nello stesso periodo dall’indice Stoxx 600. 

A livello internazionale, i maggiori titoli mondiali del comparto in poco più di una settimana di scambi hanno fatto segnare un rialzo medio del 12%, con punte sopra il 20% o addirittura sopra il 50%. Come nel caso della maggiore industria tedesca nel campo degli armamenti: Rheinmetall, che fa veicoli da combattimento e carri armati, e dall’inizio dell’anno ha guadagnato quasi il 77%.

Nel rally determinato dal conflitto c’è anche Thales, gruppo francese che ha appena registrato la migliore performance commerciale della sua storia. Il management del gruppo, che per tre quarti del portafoglio ordini è impegnato nella difesa, non ha voluto esprimersi sull’impatto dell’aumento della spesa per la difesa in Francia, annunciato dal presidente Emmanuel Macron. «È presto per fare ipotesi su questo, oltre a essere indecente mentre succede quel che sta succedendo in Ucraina», ha detto il ceo Patrice Caine, che però non ha negato di voler rafforzare la società nel settore della cybersicurezza puntando alla francese Atos, società informatica e di servizi It.

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