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Cassa Depositi e Prestiti, la strategia per la ripartenza dell'Italia

Valentina Pelliccia
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Valentina Pelliccia

L’audizione del 20 luglio da parte della Commissione di Vigilanza dei nuovi vertici di Cdp, il Presidente Gorno Tempini e l’Ad Dario Scannapieco, apre una nuova fase e decisiva la per affrontare le sfide che attendono il Paese. La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha ricoperto, negli ultimi vent’anni anni e soprattutto durante il periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19, un ruolo centrale nell'ambito dell’intervento dello Stato nell’economia. 

L’utilizzo, da parte di CDP, di risorse coperte dalla garanzia dello Stato, ovvero del risparmio postale, pone l'accento sulla definizione dei criteri di intervento e delle forme di vigilanza sulle modalità di impiego di queste risorse.  La Commissione di Vigilanza ha il compito di vigilare sull’attività di CDP in Gestione separata, ossia, su quelle attività finanziate prevalentemente con risorse provenienti dal Risparmio postale. Le risorse di cui stiamo parlando, secondo il bilancio 2020, ammontano a 275 miliardi di euro, un livello mai così alto dal 2013, superiore ai fondi del Recovery Fund. 

Sono 4 le principali linee di intervento a cui possono essere ricondotte le molteplici iniziative attivate da Cdp: 1) il supporto alla pubblica amministrazione e ai territori per lo sviluppo delle infrastrutture; 2) il supporto alle imprese; 3) la cooperazione internazionale allo sviluppo; 4) le grandi partecipazioni strategiche. Cdp ha, quindi, assunto un ruolo sempre più determinante e strategico per il nostro sistema produttivo, ruolo che potrebbe ulteriormente rafforzarsi nell’implementazione dei progetti legati proprio al Recovery Plan.

La presenza di Cdp in progetti e investimenti a sostegno del sistema imprenditoriale nazionale, per quanto riguarda la provvista in Gestione Separata, dovrà sempre tenere a mente che stiamo parlando di risorse frutto del lavoro e dei sacrifici dei risparmiatori postali, un motivo in più per vigilare affinché questi risparmi siano utilizzati per interventi di interesse generale, che garantiscano un adeguato rendimento per I risparmiatori postali.

La Commissione di vigilanza, istituita nel 1850 insieme alla Cassa depositi e prestiti, a partire dal 2003 - quando Cdp è stata trasformata da ente pubblico in una società per azioni di diritto privato - ha dovuto adeguare il suo ruolo, per adattarlo alla nuova configurazione. Sono state svolte attività conoscitive nei vari settori di intervento della Cdp, ne sono stati auditi più volte i vertici e, all’esito degli approfondimenti, sono state approvate diverse relazioni, poi inviate al Parlamento.

Il Presidente della Commissione di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti, On. Sestino Giacomoni, (nella foto) afferma: “Mi sono espresso a più riprese sulla necessità di potenziare in maniera importante le prerogative di indirizzo della Commissione - sempre nell’ambito del perimetro normativo e regolamentare attualmente vigente. La normativa di riferimento prevede, infatti, un ruolo di vigilanza solo sull’utilizzo del risparmio postale. Ma la legge 197 del 1983, che ne definisce meglio le competenze, specifica anche che il Parlamento esercita il controllo sulle attività della Cassa attraverso la Commissione di Vigilanza, quindi in teoria anche su tutte le altre attività, tra cui l’utilizzo di Patrimonio Rilancio. Resta il fatto che la Commissione deve avere a disposizione risorse e strumenti adeguati, anche in relazione alla crescente importanza degli interventi di Cdp per il futuro del Paese. In tal senso, un primo passo è stato fatto approvando un mio emendamento al Decreto Liquidità, grazie al quale la Commissione di Vigilanza sulla gestione separata di Cdp può avvalersi, d’intesa con i Presidenti delle Camere, delle necessarie risorse strumentali a supporto delle funzioni ad essa attribuite".

In questa legislatura, la Commissione di vigilanza ha avviato diverse attività di indagine, tra le quali: misure attivate da Cdp nel contesto dell’emergenza da Covid-19; ruolo di Cdp a supporto del sistema delle imprese; sviluppo infrastrutturale del Paese; supporto della finanza locale; evoluzione del risparmio postale. 

Nella riunione del 18 marzo 2021, la Commissione di vigilanza ha approvato la relazione sulle misure attivate da Cassa depositi e prestiti durante la pandemia.  “Fin dal mio insediamento – aggiunge Giacomoni- nel maggio 2020 ho ritenuto fondamentale mettere in atto iniziative di trasparenza: in primo luogo è stata attivata, sul sito istituzionale della Cdp, una sezione dedicata alla Commissione di vigilanza, destinata a contenere la documentazione relativa all’attività dell’organo, con particolare riguardo alle indagini conoscitive. Inoltre, si è stabilito di pubblicare in tale sezione una sintesi dei verbali della Commissione, che rappresenta una rilevante innovazione per riunioni caratterizzate, fino ad oggi, da riservatezza anche sulla stessa convocazione.

In più, nell’ottobre 2020 la Commissione di vigilanza ha approvato, su mia proposta, una modifica al proprio regolamento interno, risalente al 2009, per consentire, analogamente a quanto previsto per le Commissioni parlamentari permanenti e bicamerali, la pubblicità delle riunioni mediante l’attivazione di impianti audio-visivi, anche a carattere telematico, con una serie di limiti e di prescrizioni a tutela della riservatezza delle informazioni e dei dati sensibili, in relazione al possibile impatto sui mercati e sulle società quotate o emittenti strumenti finanziari, nonché a salvaguardia delle funzioni di indirizzo della Commissione. La Commissione fornisce, così, elementi di informazione che consentono al Parlamento di attivare i suoi poteri di conoscenza e di vigilanza.

Insomma, lavoriamo ogni giorno per migliorare la nostra attività di monitoraggio e ci sarebbe di aiuto la possibilità di avvalerci maggiormente delle prerogative e delle strutture di Camera e Senato, anche per rafforzare l’indirizzo parlamentare della Commissione, che deve necessariamente seguire l’evoluzione della missione della Cassa: il potenziamento di un organo istituito più di un secolo fa è prioritario, alla luce, lo ripeto, del ruolo che Cdp oggi svolge nel sistema produttivo e istituzionale italiano.

“Molto importante in quest’ottica è l’audizione del 20 luglio dei nuovi vertici di Cdp, il Presidente Gorno Tempini e l’Ad Scannapieco, per comprendere se è come CDP affronterà  le sfide che attendono il Paese in questa delicata e decisiva fase di ripartenza. Se il lavoro svolto in questo anno abbondante dalla commissione da me presieduta è soddisfacente, quello che si potrà fare in prospettiva sarà entusiasmante: si tratta, infatti, di disegnare insieme l’Italia del futuro, garantendo solide basi per i prossimi 30 anni. Siamo soddisfatti del supporto dato finora da Cdp al Paese in un momento di grandissima difficoltà e siamo fiduciosi che in futuro si possa fare sempre meglio, anche attraverso l’utilizzo di “Patrimonio Rilancio” che, è bene sempre ricordare, prevede l’utilizzo di risorse pubbliche e non di risparmio postale. Sono certo che Cdp saprà affrontare con competenza e professionalità le sfide che attendono il Paese per la sua ripartenza, a partire dall’ambiziosa realizzazione del PNRR. La Commissione ovviamente continuerà a vigilare affinché i risparmi postali siano investiti nel migliore dei modi, sia per i risparmiatori, che per dare il giusto supporto al nostro sistema produttivo".

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