Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Eurogruppo si riunisce e retrocede il Covid-19. La priorità sono le banche

Andrea Amata
  • a
  • a
  • a

All'ordine del giorno dell'Eurogruppo, che riunisce i ministri delle Finanze degli Stati membri, in programma il prossimo 16 marzo al primo punto è prevista l'approvazione del MES, poi il backstop per salvaguardare le grandi banche e, infine, se il tempo lo concede, l'emergenza Covid-19. L'ordine del giorno dell'Eurogruppo stabilisce la gerarchia delle priorità per Bruxelles che antepone gli interessi finanziari al benessere delle popolazioni. Nella contingenza emergenziale attuale, con la curva epidemica in espansione e il consequenziale rischio di collasso dei sistemi sanitari, l'Eurogruppo dovrebbe mettere in sicurezza la salute dei cittadini e non i bilanci delle banche. In questa fase di apprensione collettiva ci si aspetta dall'Unione europea un segnale concreto attraverso un piano di valorizzazione dell'offerta sanitaria con investimenti pubblici mirati e un programma di finanziamento per il tessuto produttivo che, a causa del coronavirus, sta subendo traumi emoraggici con consistente deperimento economico. Per approfondire leggi anche: Mutui e prestiti congelati, l'idea anti-virus di Renzi L'epidemia ha impattato con tempestiva virulenza sulla nostra economia accelerando il processo, già in atto, della recessione a cui occorre replicare con robusti strumenti di sostegno finanziario per evitare il default. La sequenza dell'ordine del giorno dell'Eurogruppo è offensiva per l'Italia perché retrocedere l'emergenza virale, con la preoccupante estensione contagiosa e i decessi in aumento, al punto terminale della riunione significa derubricare la criticità, che interroga il destino di interi popoli, come fosse irrilevante rispetto alla sorte dei bilanci delle banche. Il ministro Roberto Gualtieri invochi l'inversione dell'ordine del giorno, ripristinando la corretta scala prioritaria dei temi da affrontare e, qualora non venisse soddisfatto nella richiesta, diserti la riunione a tutela della dignità nazionale. Nei giorni scorsi gli eurocrati hanno già manifestato segnali di sconnessione dalla realtà con il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha ricevuto con tutti gli onori, in piena emergenza coronavirus, l'icona dell'ambientalismo Greta Thunberg per rilanciare il mastodontico e velleitario green new deal che impegnerebbe 100 miliardi di euro. Un piano di aiuti a cui la Germania aspira per farsi sovvenzionare la transizione "verde" della sua economia. Insomma, ci viene sempre di più da invidiare il popolo britannico che ha avuto l'opportunità di divorziare da una Ue che pare ipnotizzata e aliena dai problemi reali, confermandosi, così come è organizzata, un'espressione istituzionale inutile, anzi dannosa.

Dai blog