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Arriva la mazzata sui conti correnti

Interessi negativi sopra i 100 mila euro

Filippo Caleri
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Ci siamo. Anche in Italia, complici i tassi di interesse che la Banca Centrale Europea ha fissato sotto lo zero per i depositi che le banche mettono nell'Eurotower, arriveranno i rendimenti negativi sui soldi lasciati sui conti correnti. Sì, chi lascia i suoi averi parcheggiati negli istituti di credito rischia di riottenere meno di quello che ha versato. Nessun allarme però per chi ha meno di 100 mila euro sul conto. La tagliola scatterà per chi ha depositi, cosiddetti a vista, sopra questa soglia. Ad aprire la strada a questa pratica è Unicredit, che è il primo grande gruppo bancario europeo a rendere noto che trasferirà l'impatto dei tassi negativi sui clienti. Nello specifico, l'amministratore delegato Jean-Pierre Mustier, ospite della trasmissione Good Morning Business dell'emittente francese Bfm Business, ha spiegato che la misura riguarderà cifre superiori ai 100 mila euro e che inizierà a essere implementata dal prossimo anno. «Dobbiamo proteggere tutti i clienti più vulnerabili delle banche, quelli che sono coperti dalla garanzia sui depositi, caso per caso», ha affermato il manager transalpino, secondo cui «si possono passare i tassi negativi alle grandi imprese o a certi grandi clienti offrendo loro un certo numero di alternative». Ad esempio investimenti in fondi di tesoreria con obiettivi di rendimento vicini allo zero. In occasione dell'ultima riunione del consiglio direttivo, quella di settembre, la Banca centrale europea ha annunciato una riduzione di 10 punti del tasso di interesse sui depositi, sceso quindi al -0,50%, anticipando che i tassi di riferimento dovrebbero mantenersi su livelli pari o inferiori agli attuali finché le prospettive dell'inflazione non daranno segno di convergere saldamento su un livello vicino al 2%. «Sempre di più, questi i tassi negativi saranno trasferiti ai clienti che hanno grossi depositi», ha anticipato Mustier, precisando che si parla di «oltre i 100mila euro di depositi» e che «già nel 2020 possiamo aspettarci che vengano realizzate un certo numero di azioni» in questo senso. Tempi duri dunque per chi ha molto cash e non lo ha investito in attività finanziarie o immobiliari. O rinunciano  a un pezzo della loro ricchezza o saranno costretti a rischiare un po' di più. 

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