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Manovra, niente tasse nel Def? Non è vero: aumentano accise su sigarette e il prelievo sui giochi

Filippo Caleri
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Niente tasse nel Def (Documento di economia e finanza)? Non è esatto. Come in ogni manovra qualcuno dovrà pagare. Questa volta sono salvi gli automobilisti, ma non i fumatori e chi gioca allo slot machine. Le risorse necessarie per la correzione del deficit di 0,2 punti percentuali saranno reperite attraverso l'aumento dell'accise sui tabacchi, dell'imposizione sui giochi e interventi «volti a recuperare base imponibile e ad accrescere la fedeltà fiscale» si legge nel Def. Le misure che saranno contenute in un decreto legge, produrranno effetti «già a partire dal prossimo mese» e avranno «natura strutturale, al fine di assicurare il rispetto delle regole europee e della normativa italiana. La correzione dal lato delle entrate sarà basata su interventi come l'estensione delle transazioni a cui si applica il meccanismo dello split payment per l'Iva e il contrasto alle compensazioni indebite dell'imposta. Altre misure riguardanti le entrate comprendono "una rimodulazione delle accise sul tabacco e delle aliquote dell'Ace (Aiuto alla crescita economica), nonché un aumento dell'imposizione sui giochi". Il maggior gettito tributario derivante dalle nuove misure »sarà crescente negli anni, si legge nel Documento. Le misure di controllo della spesa si concentreranno sugli stanziamenti di alcuni fondi già previsti per legge. L'impatto netto sul deficit sarà strutturale e pari a 0,2 punti percentuali di Pil nel 2017. Intanto sempre in tema di tasse sparisce il taglio delle aliquote Irpef tra gli obiettivi principali fissati dal governo, mentre resta prioritaria la riduzione del cuneo fiscale. La manovra registra la contrarietà di Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, e di Guglielmo Angelozzi, Presidente di Acadi, le Organizzazioni che rappresentano il comparto del Gioco e dell'Intrattenimento di Confindustria: "Coon le ipotesi circolate ieri sera si è scelto per l'ennesima volta la strada di inasprire il prelievo sugli apparecchi da intrattenimento, già i più tassati in assoluto - in questo un unicum a livello mondiale -. Chi sceglierà di proseguire su questa strada dovrà assumersi tutte le responsabilità di fronte alle aziende che compongono il settore e che rischiano di chiudere, agli investitori che hanno creduto in questo comparto che garantisce oltre 150.000 posti di lavoro".

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