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Pininfarina, la storia di un marchio artigianale simbolo dell'Italia nel mondo

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L'azienda fondata a Torino negli anni '30 da Battista Farina detto "Pinin" ha firmato le più belle supercar italiane. Dalle Ferrari, alle Alfa Romeo, alle Lancia

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Da piccola officina artigianale a marchio del made in Italy nel mondo. La storia della Pininfarina è la storia di un pezzo di Italia. L'azienda viene fondata a Torino il 22 maggio 1930 come "Società anomima Carrozzeria Pinin Farina" da Battista Farina (detto Pinin, in piemontese) assieme al fratello Giovanni. L'atto di costituzione in Società Anonima è firmato dai soci Battista Farina, Giovanni Battista Devalle, Gaspare Bona (che divenne primo presidente), Pietro Monateri, Arrigo De Angeli, Vincenzo Lancia. E' una piccola attività artigianale che costruisce carrozzerie su ordinazione di facoltosi clienti privati. Il sogno del Pinin si realizza grazie al finanziamento di una zia della moglie e all'appoggio di Vincenzo Lancia, che per primo credette nelle intuizioni dell'amico Pinin Farina al quale poi fa "carrozzare" molte delle sue automobili. Diventa negli anni un'industria con la capacità di offrire al mercato automobilistico progettazioni complete di autoveicoli e, più in generale, di mezzi di trasporto, concepiti anche con l'ausilio di ricerche ingegneristiche avanzate. Pinin Farina è tra i primi a interessarsi concretamente di aerodinamica e il figlio Sergio apportò all'industria un approccio più ingegneristico e meno empirico. Nei primi anni di vita, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, la società si fa conoscere per la costruzione artigianale e in piccola serie di carrozzerie particolari progettate su meccaniche del socio Vincenzo Lancia in particolare su Dilambda, dell'Alfa Romeo, della Hispano-Suiza, e della Fiat. Ma è nel momento della prima ricostruzione postbellica che Pininfarina concepisce la prima automobile di fama mondiale, la Cisitalia 202. Presentata nel 1947 è la prima autovettura che ottiene l'onore di un posto in un museo, il Moma di New York. Da quel momento conosciuta in tutto il mondo, la Pininfarina disegna lo stile di centinaia di autovetture. La nuova generazione L'azienda passa a partire dal 1961 sotto la guida del figlio del fondatore, Sergio, designer di fama mondiale, che ha proseguito la ricerca sempre restando nel campo delle automobili. Già negli anni cinquanta inizia la collaborazione con case automobilistiche straniere ad esempio la francese Peugeot con cui il rapporto continua anche ai giorni nostri. È sempre della fine degli anni '50 la trasformazione da struttura artigianale a una vera realtà industriale. L'evento di passaggio è la produzione per conto della Alfa Romeo di 27mila Giulietta Spider nata in Pininfarina ispirandosi a per il design dell'auto alla Lancia Aurelia B24. Il decennio 1960-1970 è quello che segna la creazione di alcuni tra i modelli più famosi come l'Alfa Romeo Spider "Duetto", la Lancia Flaminia, Lancia Flavia coupé, la Dino 246 e le Fiat "124 Sport Spider", "Dino Spider". A partire dal 1967, anno in cui la Pininfarina si trasferisce nei nuovi stabilimenti di Grugliasco, si riscontra un forte impegno nello sviluppo tecnologico e aerodinamico, prima con la creazione del Ccd (Centro di Calcolo e Disegno) e, in seguito, con la costruzione di una galleria del vento in scala naturale, la prima in Italia per le autovetture e una delle poche allora esistenti al mondo. Gli accordi con l'estero Per quanto riguarda il reparto design e progettazione sono di questi anni nuovi accordi all'estero con Daewoo, Cadillac (ad esempio la Cadillac Allanté), Bentley e Mitsubishi, nonché il disegno delle serie x05 e alcune x06 della Peugeot, Alfa Romeo 164, Ferrari 288 GTO, Ferrari F40 e Fiat Coupé. Questi primi anni del secolo sono dedicati ad altri modelli importanti e conosciuti, la Hyundai Matrix, Ferrari 575M Maranello e Ferrari Enzo, Mitsubishi Pajero Pinin, Alfa Romeo Gtv, oltre che a modelli unici come la Ferrari P4/5. Come molte altre aziende di design automobilistico, oltre alle vetture poi entrate in produzione di serie, la Pininfarina ha presentato ai vari saloni delle vetture concept car tra le quali si possono segnalare la Ferrari Modulo del 1970, la Ferrari Rossa Concept del 2000 e la Maserati Birdcage 75th del 2005. La mattina del 7 agosto 2008, Andrea Pininfarina, presidente e amministratore delegato della storica carrozzeria torinese, muore sul colpo in un incidente stradale alle porte di Torino, travolto da un'auto a bordo del suo scooter. Succede alla presidenza dell'azienda il fratello Paolo Pininfarina. Nei primi giorni di dicembre 2008 il designer italo-statunitense Jason Castriota, passa alla carrozzeria Bertone diventandone direttore stilistico. Gli ultimi anni Castriota per Pininfarina realizza molte auto fra cui la Ferrari P4/5, la Maserati Birdcage 75th, Rolls Royce Hyperion e collabora alla realizzazione di Maserati GranTurismo e Ferrari 599 GTB Fiorano. Sempre creazione della carrozzeria torinese è la Ferrari 458 Italia, presentata in anteprima nel luglio 2009 e destinata al Salone dell'automobile di Francoforte dello stesso anno per la presentazione ufficiale. Il 1 aprile 2011 il designer Fabio Filippini viene nominato Direttore Design e assume la guida di un team che conta un centinaio di creativi e progettisti. Il 3 luglio 2012 viene a mancare Sergio Pininfarina, che ha guidato la crescita dell'azienda nell'ultimo mezzo secolo (1961-2001). Fino al 2011 l'azienda oltre ai servizi di progettazione e consulenza, è impegnata anche nella produzione di alcuni modelli (da lei disegnati) presso i propri stabilimenti. La società ha disegnato più di 100 Ferrari in 65 anni, in quella che è stata la collaborazione più forte per la carrozzeria torinese.

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