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Referendum in Grecia, Varoufakis si dimette. Nominato Tsakalotos

Nonostante la vittoria del NO il ministro delle Finanze lascia: “Lo faccio per facilitare un accordo con i creditori"

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Euclide Tsakalotos è il nuovo ministro delle Finanze della Grecia. Dopo le dimissioni a sorpresa di Yanis Varoufakis, e dopo una lunga riunione, il governo Tsipras ha scelto lui per ricoprire il ruolo forse più delicato dopo la vittoria del NO al referendum di ieri. In realtà la scelta va proprio nella direzione indicata dall'ex ministro nel comunicato postato stamattina. La Grecia è alla ricerca di un'intesa con i creditori internazionali. Varoufakis, anche per le sue dure prese di posizione, era diventato un "peso". Non a caso, lo scorso aprile, era stato escluso dal tavolo del confronto e il suo posto come capo dei negoziatori era stato preso proprio da Tsakalotos. La sua nomina a ministro è quindi un ulteriore passo di "pacificazione" nei confronti delle istituzioni internazionali.      Chi è il nuovo ministro Un dottorato a Oxford nel 1989, dove si era anche laureato in politica, filosofia ed economia, un master all'università del Sussex, si presenta, e viene descritto, come l'anti-Varoufakis, per lo stile riservato, la trasgressione nel vestiario che non va oltre una sciarpa gialla e nera e il velluto d'ordinanza, i toni moderati (e con leggero accento britannico, anche quando parla greco). Tsakalotos, che ha un profilo più autorevole rispetto a Varoufakis anche dal punto di vista esclusivamente accademico, viene considerato l'autore delle politiche economiche del partito in cui milita da una decina d'anni. Le idee che difende tuttavia non sono molto diverse da quelle del suo predecessore. Autore o coautore di sei diversi saggi, fra cui l'ultimo in ordine di tempo in cui attribuisce la crisi del suo paese non tanto a una crisi economica quanto a una crisi di democrazia dell'eurozona in cui vuole che Atene rimanga. Nato a Rotterdam, cresciuto in Gran Bretagna, dove ha anche frequentato l'esclusiva St Paul school di Londra, è tornato in Grecia con la moglie inglese solo nei primi anni Novanta. Il nuovo ministro ha 55 anni, ha avuto incarichi alle università del Kent e ad Atene, ed è deputato di Syziza dal 2012.     Il passo indietro Il giorno dopo il referendum che ha decretato la netta vittoria dei NO col 61,3 contro 38,7%, si era aperto stamattia con le dimissioni del ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis. Era stato lo stesso ministro, sul proprio profilo Twitter, a postare un Minister No More! accompagnato dal link ad lungo post che, sul suo blog, spiegava le ragioni del passo indietro. Un gesto che, a suo avviso, dovrebbe consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori.     Minister No More! http://t.co/Oa6MlhTPjG — Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 6 Luglio 2015     "Subito dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell'Eurogruppo e di 'partner' assortiti per una mia... 'Assenza' dai loro vertici - scriveva l'ormai ex ministro -, un'idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un'intesa. Per questa ragione oggi lascio il ministero delle Finanze. Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri e porterò con orgoglio il disgusto dei creditori".

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