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«Prìncipi» di evasione Spariscono 30 milioni

I nobili Chigi proprietari di un centro turistico

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I prìncipi dell'evasione fiscale: i discendenti dell'antico casato senese, il principe Mario e il duca Flavio Chigi, rispettivamente padre e figlio, sono indagati per frode fiscale. Il loro cognome ricorda inequivocabilemte il più importante palazzo della politica italiana, Palazzo Chigi, ma l'inchiesta della procura di Roma s'è concentrata su ben altra struttura: un complesso turistico. I nobili, infatti, discendenti da cardinali, papi e banchieri, sono anche i proprietari del Country club Castelfusano, ed è qui che, secondo l'accusa, s'è consumata una frode fiscale. Per dirottare i guadagni conseguiti in Italia, ed eludere la catena di controlli fiscali, i Chigi - «residenti fittiziamente» in Bulgaria - avevano costituito due società hoffshore nel Liechtenstein. Le due società, sebbene l'attività economica fosse svolta in Italia, fatturavano prestazioni di servizi ai tour operator nazionali e stranieri: gli incassi erano così dirottati sui conti correnti dei paradisi fiscali. Negli atti dell'inchiesta si legge: «La società ha fittiziamente locato strutture e attività a società con sede all'estero… sottraendole all'imposizione in Italia». I finanzieri del comando provinciale di Roma, guidati dal colonnello Teodoro Gallone, hanno riscontrato un'evasione di 30,5 milioni di euro e un occultamento dell'Iva di 1,9 milioni di euro e un giro di fatture false di circa 2,2 milioni di euro. Mario e Flavio Chigi, secondo la Gdf sono «due evasori totali». Il gip del tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato a confiscare - «per equivalente» - il valore delle azioni intestate alle due società del Liechtenstein. Una disponibilità finanziaria che, secondo la Guardia di finanza, si attesta su oltre 800 mila euro. Tutto nasce dai primi controlli, iniziati nel 2010, quando le fiamme gialle avviano delle verifiche fiscali sul «Country Club Castelfusano». Il club è nell'omonima riserva naturale del litorale romano. Ed è proprio da una serie di abusi edilizi, all'interno della Riserva naturale, che nasce l'inchiesta della procura: il «Country club Castelfusano» di proprietà della «Castelfusano Prima s.p.a», amministrata da Mario e Flavio Chigi, è sotto sequestro dal 2012. I sigilli scattano al termine di un'operazione congiunta della polizia di Roma Capitale, Guardia Forestale e Guardia di finanza: gli investigatori scoprono 785 manufatti abusivi tra bungalow, discoteche, ristoranti, negozi, piscine, campi di calcio e boutique. Nel corso delle attività ispettive dei militari emergono anche altre irregolarità: per i 149 lavoratori comunitari impiegati nella mega struttura, distaccati in Italia, è stato contestato l'indebito utilizzo del «distacco comunitario», diretto ad eludere la normativa e la contrattazione collettiva nazionale. Risultato: secondo l'accusa, in questo modo, la società ha omesso il versamento dei contributi all'ente previdenziale italiano. I due esponenti della famiglia Chigi, insieme con altri quattro dirigenti della società, sono così stati denunciati per frode fiscale all'autorità giudiziaria. E la commissione tributaria provinciale di Roma, attivata dagli stessi militari, ha disposto un'ipoteca su 18 unità immobiliari, per un valore di 3,5 milioni di euro, pari a una parte dell'imposta evasa.

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