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Draghi: "Troppi giovani disoccupati"

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Il presidente della Bce Mario Draghi

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Le "riforme del mercato del lavoro che sappiano coniugare flessibilità e mobilità, con l'equità e con l'inclusione sociale sono essenziali". Lo ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo alla giornata in ricordo dell'economista Federico Caffè. "Il completamento del mercato unico, il rafforzamento della concorrenza - ha osservato Draghi - sono cruciali per la crescita, per l'aumento dell'occupazione". Il "sotto utilizzo" dei giovani "riduce" la crescita ed è "uno spreco che non possiamo permetterci" ha sottolineato il presidente della Bce. "Il sotto utilizzo delle risorse dei giovani - ha osservato Draghi - riduce in vari modi la crescita: abbassa la probabilità di nascita di nuove imprese, mediamente più innovative delle altre, determina a lungo andare il decadimento del capitale umano, frenando l'assimilazione del progresso tecnico e l'efficienza dei processi di produzione: oltre a ferire l'equità - ha proseguito - costituisce uno spreco che non possiamo permetterci". "Le misure straordinarie varate dalla Bce ci hanno fatto guadagnare tempo, preservando la funzionalità della politica monetaria, impedendo un collasso dei mercati bancari che avrebbe avuto sui livelli produttivi e occupazionali effetti di gran lunga più pesanti di quelli, pur gravi che si sono registrati" ha detto Draghi. "Crescita ed equità sono strettamente connesse" ha sottolineato. E degli effetti negativi, "la recente storia italiana non manca di esempi in questo senso". "Senza crescita, lo dicono anche gli eventi di questi mesi - ha osservato Draghi - prendono forte le tentazioni a rinchiudersi nel proprio particolare, la solidarietà scema. Senza equità - ha proseguito - l'economia si frantuma in una moltitudine di gruppi di interesse, il bene comune non riesce a emergere come risultato dell'interazione sociale ed economica, con effetti negativi sulle capacità di crescita. La recente storia italiana non manca di esempi in questo senso".

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