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Tariffe più care per il decollo di Adr

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Aeroporti di Roma pronti a investire. Ma serve il contratto di programma

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Aeroportidi Roma torna a parlare della questione delle tariffe aeroportuali. A riproporre il tema, stavolta, è il presidente di Gemina e di Adr Fabrizio Palenzona. Che, in occasione della Conference Call sui dati 2011 del gruppo, ha spiegato che, senza una revisione, i progetti di potenziamento delle infrastrutture rimarranno lettera morta. «Il piano di sviluppo a lungo periodo del gruppo Adr, che prevede investimenti per 12 miliardi fino al 2044, è pronto a decollare», ha detto Palenzona. «Prima di tutto, però, è necessario che si firmi urgentemente il nuovo contratto di programma, che riconosca un adeguamento delle tariffe per gli aeroporti romani». Anche perché quelle praticate attualmente sono ben al di sotto della media europea. «A Fiumicino – fa eco a Palenzona l'ad di Adr Lorenzo Lo Presti - le tariffe aeroportuali sono di 16 euro a passeggero, inferiori dell'80% rispetto alla media europea. A Malpensa sono di 19 euro. Le nuove tariffe dovrebbero essere in linea almeno con gli aeroporti milanesi». In questa situazione, spiega infatti Palenzona, sui conti di Adr «pesa fortemente il blocco delle tariffe, che risale al momento della privatizzazione nel 2000. Per questo il piano di sviluppo infrastrutturale è condizionato alla firma dell'accordo con nuove e chiare regole per il concessionario. L'adeguamento delle tariffe deve riflettere i costi di gestione». Solo in questo modo Adr sarà in grado di rispondere al crescente numero di viaggiatori che arrivano a Roma. Anche se, a dire il vero, nei primi due mesi dell'anno il traffico registrato da Aeroporti di Roma ha subìto un calo dell'1,3%. Una flessione, ha spiegato Lo Presti, dovuta «principalmente alla componente domestica ed all'incidenza della situazione meteorologica». Anche a marzo i dati indicano una riduzione del traffico. «Per l'intero anno speriamo di poter garantire gli stessi livelli precedenti. Stiamo trattando con diverse compagnie per un incremento dei voli». Nonostante la cattiva prestazione del trimestre, aggiunge Palenzona, «Roma rimane comunque una delle 5 destinazioni più ambite del mondo, capitale d'Italia e della Cristianità». Un doppio status che rende la città una meta dalla popolarità in crescita. «Fiumicino è già un aeroporto congestionato: nel 2011 i passeggeri sono stati 37,5 milioni», sottolinea Palenzona. «Fino al 2020 non riusciremo a rispondere all'aumento del traffico previsto. Che arriverà nei prossimi 8 anni a 48 milioni di passeggeri». La situazione si sbloccherà «con lo sviluppo di Fiumicino Sud, grazie al quale saremo in pari. Con la creazione di ulteriori infrastrutture come Fiumicino Nord potremo rispondere all'aumento di passeggeri previsto a 64 milioni nel 2025, 78 nel 2030 e 98 al 2045». Il progetto di espansione delle infrastrutture dovrebbe avere anche una ricaduta positiva sul territorio di Fiumicino e della provincia di Roma. Sull'occupazione in primis: saranno circa 30mila i posti di lavoro creati nei prossimi 10 anni. Mentre da qui al 2044, quando dovrebbero essere completate le nuove infrastrutture, i lavoratori che troveranno un impiego saranno ben 230mila. Con il nuovo progetto di sviluppo, dice inoltre Palenzona, le cose dovrebbero migliorare anche sul fronte del credito.

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