Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Monti: colpita la Ue

Esplora:
Da sinistra il cancelliere Merkel e il premier Monti

  • a
  • a
  • a

La soddisfazione per l'esito dell'asta dei titoli italiani dura poco, gelata dalle indiscrezioni - poi confermate in serata - di un declassamento del rating dell'Italia da parte di Standard and Poor's. La notizia piomba su palazzo Chigi mentre il premier Mario Monti è impegnato nelle consultazioni con i partiti sul decreto liberalizzazioni: le Borse, fino a quel momento in ripresa, affondano e lo spread schizza nuovamente verso l'alto. Ovvia la preoccupazione per gli effetti sul consolidamento fiscale di una simile decisione, ma a palazzo Chigi si prova a svolgere un ragionamento più ampio. Ampio come il declassamento dei debiti sovrani deciso dall'agenzia di rating, a partire da quello della Francia, per continuare con Austria, Spagna, Portogallo. Perché, è la tesi di un membro del governo, "è evidente che non è stata declassata l'Italia, ma l'intera Europa". Di più: "La nostra asta di questa mattina è andata bene, lo spread era calato. Segno che la sfiducia non riguarda il nostro Paese in quanto tale, ma l'intera eurozona". E dunque, è il corollario del ragionamento, "è la conferma della linea che Monti fin dall'inizio sta perseguendo: solo una risposta europea può raffreddare la speculazione, e le richieste italiane sono oggi ancora più giuste e pressanti". Colpita l'Unione europea La risposta dunque, una volta di più, deve arrivare dalla Germania di Angela Merkel: "Non si può più aspettare, il fondo salva-Stati deve diventare operativo al più presto", spiega un ministro, così come l'Italia è pronta ad approvare il più rapidamente possibile la versione del fiscal compact sulla quale si sta convergendo, dando a Berlino garanzie sull'impegno al rigore. A quel punto, è l'auspicio sussurrato, la Bce potrebbe avere più margini per intervenire sui mercati. Un pressing che ora, ragionano fonti di governo, non può non vedere ancora più convintamente al fianco dell'Italia anche la Francia: "Sarkozy dovrà reagire alla perdita della tripla A". Ecco allora che si torna a insistere anche sulla necessità di un'azione comunitaria sul fronte della crescita: "Noi stiamo portando avanti le nostre riforme, dopo aver fatto la nostra parte per il risanamento. Ora - ribadisce un membro del governo - serve una risposta europea sia contro la speculazione sia a favore della crescita, perché solo così le misure dei singoli Paesi possono essere efficaci". Magari già nella trilaterale del 20 a Roma, quando Monti, Sarkozy e Merkel torneranno ad incontrarsi. Un vertice che dopo la scure di Standard and Poor's si carica di ancora maggiori aspettative, in vista dell'Eurogruppo del 23 e del Consiglio Ue del 30: due settimane decisive per il futuro dell'euro e dell'Europa.  

Dai blog