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Sul contratto Fiat prime prove di unità sindacale

Sergio Marchionne

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Procede a rilento la trattativa per il nuovo contratto di lavoro dei lavoratori del gruppo Fiat. I tavoli tecnici sono ancora aperti e ancora oggi saranno approfonditi temi come la soluzione salariale per il 2012, l'assenteismo, gli scatti di anzianità e gli straordinari. L'ala dure dal sindacato, la Fiom, però non cede: «È solo una certificazione notarile dell'accordo di Pomigliano». Dopo l'uscita di scena del sindacato di Maurizio Landini, intorno alla questione della rappresentanza in Fiat si profilano nuovi equilibri: nelle tabelle sulla sindacalizzazione nel gruppo, che girano fra le sale dove si tratta per il nuovo contratto, per la prima volta Fim, Uilm, Fismic e Ugl compaiono sotto l'unica sigla Unione Sindacale, con il 27,5% degli iscritti, a fronte del 12,5% della Fiom. Qualcuno dei presenti fa notare che «ci sono troppe sigle e bisogna lavorare per un un sindacato unitario, ma la strada è ancora lunga». «Il confronto con la Fiat sul contratto - afferma Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim - va avanti. Nonostante quello che dice la Fiom la trattativa c'è. Lo schema è quello degli accordi già fatti, ma ci sono questioni specifiche da affrontare». «Stiamo lavorando sui testi, siamo vicini alla stretta finale. Se continuiamo così entro pochi giorni chiuderemo», osserva Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic, mentre per il segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio D'Anolfo, «si è aperta una fase dialettica approfondita su questioni più o meno tecniche che devono essere risolte efficacemente e in tempi brevi, per arrivare a un buon risultato finale entro il primo gennaio 2012». «Bisogna trovare soluzioni economiche e normative - spiega Eros Panicali, segretario nazionale della Uilm - diverse rispetto agli accordi precedentemente fatti. Ci attendiamo che le risposte dell'azienda vadano in questa direzione. Se così sarà potremo entrare nella fase conclusiva del negoziato».   Landini intanto, da Roma, annunciando l'anticipo dello sciopero dei metalmeccanici a lunedì 12 (era previsto per il 16 dicembre), si è rivolto direttamente al governo chiedendo «la cancellazione dell'articolo 8» della manovra di Ferragosto, «quello voluto dalla Fiat», e «l'intervento sull'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori» che, così come rivisto nel '95, consentirebbe al Lingotto di escludere il sindacato che non firma gli accordi, in questo caso la Fiom. Riguardo al negoziato in corso a Torino, il leader delle tute blu della Cgil ha spiegato «non è una trattativa, è una semplice adesione alle richieste poste dalla Fiat, che ieri ha detto che intende estendere il contratto fatto a Pomigliano a 86 mila lavoratori del gruppo». Secondo Landini «siamo di fronte a un imbarbarimento delle relazioni sindacali«» ma quello che più preoccupa è che la Fiat alle richieste su «piano industriale e investimenti non ha dato nessuna risposta, e ha detto che valgono le parole pronunciate lo scorso anno da Marchionne». Nello stabilimento di Pomigliano prosegue il rientro dei lavoratori: altri 115 dipendenti si licenzieranno nei prossimi giorni per essere assunti nella newco Fabbrica Italia Pomigliano.

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