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Effetto-Monti in Borsa. Milano è la migliore

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I mercati premiano la prospettiva sempre più concreta di un governo affidato alla guida di Mario Monti. Dopo la seduta shock di ieri, Piazza Affari ha chiuso in positivo con il Ftse Mib a +0,97%, seppur lontana dai massimi di giornata ma mettendo comunque a segno la miglior performance tra le Borse europee. Si è allentata la tensione sui titoli di Stato italiani dopo i picchi record di ieri, ma i livelli restano ancora di allerta, con lo spread saldo sopra i 500 punti base. Ennesima seduta volatile per Piazza Affari, in attesa di sviluppi certi sul fronte politico: dopo un avvio negativo, gli indici milanesi hanno imboccato la strada del rialzo, fino ad arrivare a guadagnare oltre il 3%, per poi rallentare a metà pomeriggio, complice la frenata di tutti i listini europei, sui rinnovati timori di un effetto contagio ad altri Paesi dell'eurozona. Nel mirino oggi è entrata la Francia, con il Cac40 che ha chiuso in ribasso dello 0,34% e lo spread tra Oat e Bund tedesco che ha toccato un nuovo record. A Milano bancari in deciso recupero: Unicredit +3,92%, Banco Popolare +3,57%, Intesa Sanpaolo +2,61%. Svetta Azimut (+7,31%), grazie ai dati sulla raccolta. Sono proseguiti anche oggi i guadagni su Pirelli (+4,25%), all'indomani dell'aggiornamento del piano. Nessun rimbalzo per Mediaset (-0,54%), dopo il tracollo di ieri. Giù anche A2A (-2,19%) dopo la diffusione dei conti e le stime di un Mol 2011 in calo del 5-10%. Tensione sulla Francia Adesso si creano nuove tensioni di mercato che prendono di mira la Francia, innescando anche in questo caso aumenti dei rendimenti richiesti ai suoi titoli di Stato, ampliamenti dei loro differenziali (spread) rispetto ai Bund della Germania e aumenti dei costi dei contratti assicurativi contro le insolvenze sui pagamenti dei bond.  Nel pomeriggio i rendimenti degli Oat decennali francesi sono arrivati a toccare il 3,43 per cento, 23 punti base in più rispetto a ieri, secondo Bloomberg. Lo spread rispetto ai Bund ha segnato un nuovo record a 170 punti base. Poi a Borse chiuse un annuncio di S&P's ha spiegato almeno in parte cosa ha contribuito a questo nuovo trambusto. Annuncio erroneo sul downgrade Nel pomeriggio erano infatti circolate voci di Borsa su imminente possibile sviluppo negativo sulla Francia da parte di una agenzia di rating. Successivamente S&P's ha riconosciuto di aver commesso un errore, diffondendo un comunicato che poteva essere frainteso come l'annuncio di una variazione di rating della Francia. "Non è così - ha poi chiarito la stessa agenzia con un altro comunicato - il rating della repubblica Francese resta AAA con prospettive stabili, e questo incidente non è legato ad alcuna attività di monitoraggio sul rating". Il costo dei Cds (Credit default swaps) sugli Oat era balzato ai massimi dal 22 settembre scorso, mentre oggi nelle sue previsioni economiche autunnali la Commissione europea ha spronato la Francia a fare di più sul versante del rigore di bilancio, mettendo in discussione la capacità del paese a politiche invariate di centrare gli obiettivi di risanamento previsti sul 2013. Nel pomeriggio alla Borsa di Parigi, dopo una seduta altamente volatile, i tentativi di recupero si sono totalmente spenti per virare a ribassi, il Cac 40 ha chiuso al meno 0,34 per cento.

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